Mattarella nella “lista nera”
Le folli accuse del Cremlino

Il sito del ministero degli Esteri russo pubblica una nuova sezione intitolata “Esempi di manifestazioni di russofobia”, in cui sono messe all’indice le dichiarazioni di politici e funzionari occidentali accusati di incitare all’odio contro la Russia. Le frasi incriminate sono suddivise in quattro elenchi: due riferiti ai “rappresentanti del regime di Kiev” e due ai “rappresentanti delle élite occidentali”, distinti per gli anni 2024 e 2025. Tra i nomi segnalati figurano quelli dei ministri italiani degli Esteri e della Difesa, Antonio Tajani e Guido Crosetto, ma soprattutto quello del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Continua su Huffington Post

Farwest. “La violenza mi è arrivata vestita da normalità”

Io penso che lo stupro che ho subito si possa equiparare all'omicidio perché lui aveva premeditato tutto da almeno 10 giorni. Aveva pensato di uccidermi. L’ho capito rileggendo tutti i messaggi che mi aveva inviato. «A che ora arrivi sabato?» Mi aveva mandato gli orari del treno, i minuti che avrei impiegato dalla stazione ferroviaria fino a via Bertodano; per due volte mi aveva chiesto se fossi andata da sola col bambino oppure ci sarebbe stata anche mia madre. Aveva premeditato tutto. Io di solito mi fermavo massimo 15 minuti a vedere i lavori di quella maledetta casa. Quando sono entrata, è successo tutto in un attimo: ha sbarrato la porta, mi ha preso per la gola, mi ha scaraventata a terra, mi ha abbassato i pantaloni e ha iniziato..

Più che il ventaglio all’Ars servirebbe forse una ramazza

Si trova sommerso dal fango di un’inchiesta che lo vede indagato per corruzione e peculato, ma Gaetano Galvagno, il golden boy di Fratelli d’Italia non si preoccupa più di tanto. E, col piglio di uno scavezzacollo della politica continua a fare finta che non è successo nulla né a lui né alla sua portavoce, Sabrina De Capitani, coinvolta fino al collo in un giro di affari, di intrighi, di azzardi e di mazzette. Ieri mattina il presidente dell’Ars ha dato vita alla consueta cerimonia del ventaglio: un appuntamento fisso con la stampa parlamentare per uno scambio di auguri in vista delle vacanze. Ma anche stavolta ha sbagliato il momento. Il 19 luglio scorso, giorno della commemorazione di Paolo Borsellino, il giudice assassinato dalla mafia, aveva preferito – come si ricorderà..

La resa di Ursula a Trump
divide i leader europei

Il giorno dopo, nessuno è contento. L’intesa sui dazi, che porta Ursula von der Leyen e il commissario Maroš Šefčovič a farsi fotografare con larghi sorrisi e pollice alzato insieme a Donald Trump in Scozia, non raccoglie lo stesso entusiasmo in giro per l’Unione. È il male minore, dicono i governi più soddisfatti come quello di Berlino. Parigi invece guida il fronte degli scontenti. A Roma la trumpiana Giorgia Meloni è in imbarazzo. L’accordo che dovrebbe far entrare in vigore dazi al 15 per cento su molti prodotti esportati negli Usa, comprese le auto, i semiconduttori e la farmaceutica, sembra un figlio bastardo. Eppure, argomenta il commissario al commercio Šefčovič in conferenza stampa a Bruxelles, gli Stati sono stati messi al corrente dei negoziati passo dopo passo. Della serie: Bruxelles..

Dazi e altri guai d’Italia, ecco il pagellone di Vannacci

Trump ha il pagellone, Vannacci dà le pagelline e Salvini usa la livella: è tutta colpa dei tedeschi. Avanti, dazio. Generale, qui è il Foglio: “Buongiorno, presente”. I dazi al quindici per cento? “Il risultato di una Commissione indegna”. Von de Leyen? “Voto tre. Ci ha venduto”. Trump? “Voto otto. Un patriota. Per l’America”. Generale, cosa farà la Lega? “Ripresenteremo la sfiducia a Ursula”. Ancora? “Lavoriamo alacremente”. Sempre contro Ursulaccia? “L’accordo di Turnberry dimostra la sua pochezza”. Dalla pochezza di informazioni cosa ha capito? “Che la Ue ci ha ammorbato con le rinnovabili salvo acquistare ora gas liquido per 750 miliardi”. Cosa serve? “Un grande calcio”. Non ci dica dove ma ci dica a chi! “Al Green deal. Serve l’Europa di Lepanto”. Mamma li turchi! Ci salveranno i tappetari o forse..

Dazi, ha stravinto Trump
Quindici a zero con l’Europa

Quindici a zero. Finisce così la partita tra Unione Europea e gli Usa. Finisce a Turnberry, tranquillo villaggio di 200 abitanti sulla costa occidentale della Scozia, dune spazzate dal vento, viste mozzafiato sul mare e il "Trump Turnberry", uno dei due campi da golf di proprietà di Donald Trump, madre scozzese emigrata in America. È qui che avviene lo storico incontro tra il presidente Usa e Ursula von der Leyen, fuori 5mila agenti di polizia, recinzioni, posti di guardia e posti di blocco per tenere lontano le proteste anti-Trump. Qui si sigla un’intesa che assicura al tycoon i sospirati dazi sui prodotti importati dall’Ue, al 15% anche su auto, prodotti farmaceutici, semiconduttori. In più il presidente statunitense incassa l’impegno dell’Unione Europea a triplicare le importazioni di energia dagli Usa, passando..

La Sicilia ha ripreso a bruciare
Ma la politica rimane defilata

Sono 380 gli incendi che tra il 24 e la mattina di sabato 26 luglio hanno colpito quasi tutta la Sicilia, alimentati da temperature estreme e forti raffiche di vento. I fronti più gravi si sono registrati nel Trapanese, in particolare tra Monte Cofano, Custonaci, Makari, San Vito Lo Capo e la Riserva dello Zingaro, ma fiamme si sono levate anche a Niscemi, Biancavilla, Messina, Piana degli Albanesi e nell’Ennese. Le operazioni di spegnimento hanno coinvolto centinaia di mezzi e migliaia di uomini – tra vigili del fuoco, forestali, operai e volontari – oltre a un massiccio impiego di mezzi aerei: dieci elicotteri del Corpo forestale regionale, un S64 dei vigili del fuoco, due velivoli pesanti della flotta nazionale e tre Canadair. Sulla prevenzione, però, nessuno mette bocca. I politici, a..

Cure palliative. Aperto il mercatino della sofferenza

Mentre il dibattito nazionale sul fine vita si concentra sull'importanza di accompagnare con dignità i malati terminali, la Sicilia emana nel silenzio generale un decreto destinato a rivoluzionare il sistema delle cure palliative regionale, orientandolo verso un modello di "mercato" che contrasta con la natura stessa di questo delicato servizio. Il decreto sulla riorganizzazione della rete di cure palliative, datato 27 giugno 2025 e firmato dall'Assessore Daniela Faraoni (indicata da Forza Italia), viene presentato come necessario per raggiungere il 90% di copertura dei malati terminali entro il 2028. Ma un'analisi attenta del testo solleva inquietanti interrogativi sulle reali intenzioni di una riforma che tocca un settore fondato sull'empatia e la dignità umana. Cosa cambia nella norma rispetto al passato Nel 2011, con l’adozione del primo programma regionale per le cure..

La premier Giorgia Meloni
sulla copertina di Time

Fascismo e Giorgia Meloni sono sostantivi imprescindibili l’uno dall’altro, secondo il magazine newyorkese Time. Lo affermano con un ritratto in copertina per il numero di agosto della rivista: "Quando è salita al potere nel 2022 in cima a un movimento fondato dagli ultimi devoti seguaci di Benito Mussolini, i critici in Italia e in tutta Europa hanno detto che i suoi appelli all'orgoglio nazionale e la difesa della "civiltà occidentale" hanno segnato una svolta di estrema destra per il Il presidente Joe Biden ha citato la sua elezione come esempio della minaccia che l'autoritarismo rappresenta per la democrazia globale". Eppure secondo il Time Meloni ha smentito i timori di chi prevedeva derive autocratiche, spostandosi verso il centro riguardo alle sue promesse elettorali più radicali. Stessa cosa sul piano internazionale, dove..

Pure le nomine scadono come la caponata della sala vip

La sua nomina a sub commissario per i cantieri Anas era stata annunciata il 2 luglio scorso, in un giorno di festa. Era, per l’esattezza, il giorno in cui venivano eliminate le strozzature di Casteldaccia e Bagheria, lungo l’autostrada Palermo-Catania; era il giorno della liberazione del traffico e l’Alto Commissario, Renato Schifani, volle associare al proprio trionfo anche il nome di Simona Vicari, da due anni sua consulente a Palazzo d’Orleans. Ma dopo poco più venti giorni è scattato il contrordine: dall’Alto Commissariato esce di gran fretta la Vicari ed entra un tecnico, Duilio Alongi, ex capo del Genio Civile di Caltanissetta e Agrigento. Noi non stiamo a romperci la testa sul perché e il per come di questo improvviso cambio di guardia: prima o poi i retroscena ce li..

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