Andrea Camilleri sfregiato dal camillerismo di appendice

Cent’anni d’isolutidine. Non la versione siciliana della Macondo di García Márquez. Ma i cento anni che avrebbe compiuti il prossimo 6 settembre un altro singolare narratore del sud del mondo come Andrea Camilleri, nato nel 1925 a Porto Empedocle, provincia di Agrigento. Cent’anni celebrati come se non ci fosse un domani. Perché chissà tra cent’anni quale sarà lo spazio nella storia della letteratura di Camilleri e soprattutto del camillerismo da lui generato. Che è fiume in piena. E si dirama in un reticolo di corsi d’acqua secondari e inferiori: ruscelli, rigagnoli, rivoli, pozze, marrane. Chissà. A chi, come me, ha la Spagna nel cuore viene in mente lo straordinario destino di Cervantes. Il quale era assai avanti negli anni e aduso a tutti i disincanti quando inventò il Don Chisciotte,..

Berlusconi e vecchi marpioni
Il bluff della discesa in campo

La probabilità che Berlusconi (inteso quale Pier Silvio) si lanci in politica viene considerata, nel giro della famiglia, pari allo zero. Del tutto teorica, inesistente all’atto pratico. Ne ha parlato lui stesso, è vero, presentando mercoledì scorso i palinsesti di Mediaset; però solo come opportunità eventuale, come “mai dire mai”, come mossa disperata qualora Forza Italia fosse alla canna del gas. Non siamo a questo punto, perlomeno non ancora. Anche della sorella maggiore s’era ipotizzato in passato un impegno, salvo prendere atto che Marina ha delle aziende di cui occuparsi e, diversamente dal babbo, lei non è una e trina né si sente tagliata per la vita pubblica. Insomma: niente di nuovo sotto il sole berlusconiano. Niente, a parte l’insoddisfazione che si tocca con mano. Continua su Huffington Post

Hashish a casa Galvagno

Investigatori: era per la De Capitani, che condivideva un appartamento col presidente dell'Ars

Il cazzotto dell’amico Trump
Dazi: un disastro per l’Italia

"Dazi al 30%". La notizia dell'arrivo della lettera di Donald Trump all'Unione europea sui dazi, con tariffe molto più alte rispetto a quanto sperava, coglie Giorgia Meloni e i suoi ministri durante il relax postprandiale. Rimbalza di smartphone in smartphone. La prima reazione è lo smarrimento. Il governo è spiazzato. La sua linea, quella della cautela, della mediazione, della speranza nei buoni sentimenti di Trump è stata sconfitta. L'ottimismo ventilato da quasi tutti i ministri competenti, secondo i quali, tutto sommato, i dazi al 10% sarebbero stati anche affrontabili è ormai un lontano ricordo. Perché se il 10% era accettabile, il 30% è insostenibile. Dopo la confusione, arriva una prima timida reazione. Perché davanti all'ignoto, bisogna pur dare un segnale. E che sia, almeno da parte del governo, unitario. Continua..

Silvio Berlusconi & figli
O l’elisir dell’eterna giovinezza

C’entra la tv. Anni fa, anni ruggenti col debito alle stelle (come ora) e i ristoranti pieni (oggi insomma), anni in cui tacchettavano le assistenti del Cav, Arcore era il regno. L’alta corte si riuniva alle porte di Milano, a due passi dall’altra Milano, quella che porta il 2 nel nome, per ascoltare Silvio. Berlusconi cercava un erede. Ieri, oggi e domani. Lo scovava qua e là, nella politica e nella fantasmagorica “società civile”, quindi lo guardava, lo modellava, lo mandava in tv. Dal tubo catodico al plasma, il risultato si è ripetuto a ogni stagione politica. Silvio Berlusconi non ha mai avuto un erede politico, forse non l’ha mai voluto. Il padre ha sempre ucciso il figlio sorseggiando un dolcissimo elisir, consapevole che il più giovane sarebbe sempre stato..

Da Pier Silvio siluro a Tajani
ed elogio alla premier Meloni

Lo ius scholae? "Sono più contro che a favore. Sono favorevole al principio, ma non lo ritengo una priorità. Mi spiace per Tajani, perché so di dargli un colpetto. Sono più contro perché non è il momento, non mi sembra che sia tra le cinque priorità del Paese". Parola di Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset, convinto che la proposta di legge "non sia mal formulata", ma possa "essere migliorata": in ogni caso "i diritti delle persone vanno difesi sempre, a prescindere: l'ho imparato da mio padre". Continua su Huffington Post

Ursula sotto attacco
Guerra civile nella Ue

“C'è tanta bontà passiva, che poi altro non è se non pigrizia, non voler grane, confusione, fatica”, scriveva Steinbeck ne ‘L’inverno del nostro scontento’. Non è inverno, bensì estate, eppure lo scontento sembra essersi impadronito dell’Unione Europea, senza che nessuno faccia niente per dirottare una situazione di apatia generale, senza soddisfazione, né orgoglio. Ci si trascina. Basti vedere come va la corsa per il cambio alla presidenza dell’Eurogruppo: i paesi maggiori dell’Ue, Francia, Germania e pure Italia, sono scontenti di Paschal Donohoe, Popolare irlandese che ha guidato già per due mandati. Eppure sono incapaci di cambiare. E così gattopardescamente Donohoe è riconfermato per la terza volta. E basti vedere come è ridotta la maggioranza di Ursula von der Leyen all’Europarlamento: ufficialmente compatta a respingere la mozione di sfiducia presentata dal..

In regalo a Sabrina la “Federico II”, con tre milioni di budget

Avida, ingorda, famelica. Non ci sono più aggettivi per descrivere Sabrina De Capitani, la faccendiera calata dal Nord per rastrellare in Sicilia, con la copertura di Manlio Messina e Gaetano Galvagno, carrettate di piccioli. Non le sono bastati i quarantacinque mila euro pagati cash dall’avventuriero lussemburghese che, con la scusa di Cannes, ha piazzato una truffa milionaria alla Regione. Non le sono bastati i bonifici dell’impresario Nuccio La Ferlita che l’ha dovuta ringraziare dell’intermediazione con il presidente dell’Ars per il concerto di Capodanno a Catania. Non le bastavano le ricompense di Marcella Cannariato e della Fondazione Dragotto e non le bastava nemmeno lo stipendio di portavoce. La “califfa” Sabrina ha preteso e ottenuto in gran segreto da Gaetano Galvagno non solo il pieno e totale possesso della Fondazione Federico II..

Dopo la litigata con Trump,
Salvini e Meloni mollano Musk

Dal grande freddo tra Donald Trump e Elon Musk arriva una ventata di aria fresca sulla torrida estate romana. Tra i meloniani e il magnate di Starlink e Tesla più di qualcosa si è rotto. Non lo citano più, non lo celebrano, e neppure cercano di portarne avanti i piani ambiziosi. Di rimando Musk non fa niente per frenare Andrea Stroppa, che lo rappresenta nel Belpaese, che da esaltatore del governo Meloni s’è trasformato in un commentatore puntuto e critico. Musk progetta un nuovo partito - "America" vorrebbe chiamarlo con poca originalità - e Stroppa vagheggia un “piano per salvare l’Italia”. Ma da chi, dall’ex amica Meloni? Ingrato. Continua su Huffington Post

Carenza d’acqua, “livello critico”
L’allarme della Protezione civile

In Sicilia e Sardegna, "la problematica legata al deficit idrico è particolarmente evidente e critica. Questa carenza di risorsa idrica fa sì che sia maggiormente difficoltosa l'azione di presidio del territorio svolta dal settore agricolo e questa situazione, accompagnata agli incendi boschivi sempre più frequenti, rende il territorio maggiormente vulnerabile rispetto ai fenomeni alluvionali e franosi". Ad affermarlo è il capo del dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano, nell'audizione in commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall'insularità. Le due isole maggiori, ha spiegato, sono allocate in un contesto geografico "molto particolare, al centro del Mediterraneo", caratterizzato da "un aumento della frequenza di fenomeni siccitosi, interrotti da brevi periodi di fenomeni alluvionali particolarmente repentini e conseguenti fenomeni franosi che provocano gravi danni alle infrastrutture e agli insediamenti abitativi e..

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