Aeroitalia, la compagnia che alla Sicilia porta solo guai

Non è soltanto il caro-voli. Il caos dei cieli, in Sicilia, è determinato da una compagnia che porta solo guai. Ai viaggiatori, s’intende. Il suo nome è Aeroitalia. Ieri, al debutto sulla tratta Comiso-Perugia, probabilmente non aveva gli aerei. E così ha utilizzato un velivolo impegnato su un’altra rotta (la Comiso-Bologna), partito con sette ore di ritardo, per caricare a bordo i pochi temerari che avevano scelto di recarsi a Perugia. Passeggeri obbligati al “cambio”, come avviene coi treni nella derelitta Sicilia. Al ritorno sarebbe dovuto accadere lo stesso – e già pensarlo è vergognoso. Così, per metterci una pezza, Aeroitalia ha cancellato il volo da Bologna e provveduto a riportare a casa i 22 che si sono imbarcati da Perugia. Uno scempio di fronte al quale nessuno ha deciso..

Il politicamente corretto cancella “Ultimo tango a Parigi”

“L’arte e gli artisti tornano liberi”, annunciava tre anni fa il ministro della Cultura Dario Franceschini, dopo che in Italia fu tolta la censura cinematografica di stato. Salva la scena del burro di “Ultimo tango a Parigi” di Bernardo Bertolucci. Ma la censura di stato era diventata inutile: ora c’è la censura politicamente corretta. Niente più “Ultimo tango a Parigi”, a Parigi. La Cinémathèque française ha cancellato la proiezione del film di Bertolucci prevista nell’ambito di una retrospettiva dedicata a Marlon Brando. “Allo scopo di calmare gli animi e considerati i rischi per la sicurezza, la Cinémathèque annulla la proiezione”, ha annunciato l’istituzione. “La sicurezza del pubblico e del personale viene prima di ogni altra considerazione”. Una settimana prima della proiezione, la giornalista Chloé Thibaud aveva scritto: “Questo film ha..

Il congresso lombardo della Lega è un processo a Salvini

La consegna era quella di mostrarsi uniti e dare idea di compattezza. Siccome però i nodi vengono sempre al pettine, ecco che il Congresso lombardo della Lega si trasforma in un palcoscenico per proteste, accuse, difese, frecciate, in direzione del segretario Matteo Salvini. E, così, il Carroccio appare tutt’altro che coeso. A fotografare con lucidità la situazione, alla fine, è proprio quel Salvini che cercava di mettere la polvere sotto il tappeto. “Siamo sotto attacco e quando sei attaccato l'unica cosa che non puoi permetterti di fare è litigare nel tuo accampamento”. All’Hotel Sheraton di Milano a dare i primi segnali di irrequietudine è stato Attilio Fontana. “Se continuiamo a dire che va tutto bene, nascondiamo qualcosa. Ci sono tante cose che vanno bene, ma anche altre che non vanno..

Palazzo Madama? No, Atreju
Meloni scatenata contro tutti

“Bisognerebbe tirarle una scarpa, a volte provoca così tanto da farsi quasi opposizione da sola”, dice il senatore eletto con il Pd Andrea Crisanti. Barbara Floridia ride e aggiunge: “La verità è che nella comunicazione è il top”. Sia il microbiologo prestato alla politica sia l’esponente del M5s a capo della Vigilanza Rai stanno parlando di Giorgia Meloni durante un caffè alla buvette. La premier ha chiuso la pratica delle comunicazioni in vista del Consiglio europeo ed è già sull’aereo, direzione Bruxelles. A differenza dell’altro giorno alla Camera, qui a Palazzo Madama lo spettacolo, se così si può chiamare, ha raggiunto picchi niente male. L’acme è stato toccato con gli ululati (o versi) di Meloni in risposta a quelli dell’opposizione, poi sovrastati da quelli della maggioranza. E ancora, nel dettaglio,..

Conte va a casa di Meloni
per litigare con Elly Schlein

Elly Schlein cerca convergenze e Giuseppe Conte si allontana. La segretaria del Pd rifiuta l’invito alla Festa "Atreju" di Fratelli d'Italia, dove invece il presidente del Movimento 5 stelle si precipita. Sale sul palco, si prende qualche fischio - specie all'inizio - ma anche diversi applausi. Intervistato da Mario Sechi, l’Avvocato del popolo - oggi Conte si è ufficialmente riappropriato dell'appellativo - non risparmia le critiche al governo Meloni su vari punti - dal ddl sicurezza all’economia, dalla politica estera alla gestione del Pnrr - ma i toni si alzano e fanno emergere una grande voglia di polemizzare con il Pd. Continua su Huffington Post

Dalla Regione gran regalo di Natale al boss dei pagnottisti

“Ma lei che ci fa alle donne?”, gli chiedevano elettori e ammiratori del paesello incastonato ai piedi dell’Etna. “Ci faccio l’assegno”, rispondeva, con un sorrisetto beffardo, il vecchio senatore del Movimento sociale, amico e compagno d’armi di Giorgio Almirante. Mettiamo da parte i dialoghi – ah, quanto costruttivi – della prima Repubblica e parliamo dei giorni nostri. Che ci fa alle donne e agli uomini di Palazzo d’Orleans il boss dei pagnottisti, quello spregiudicato operatore della comunicazione che, dietro contratti sostanziosi, garantisce “copertura mediatica” – e non solo – ai feudatari, ai sovrastanti e ai campieri che formano il cerchio magico di Renato Schifani? Non passa giorno che questo opaco personaggio non affonda le mani nel denaro pubblico. L’esame delle sue ultime imprese – tutte in regola, va da sé,..

Gran giravolta M5s sulle intercettazioni ai parlamentari

Alla fine, tra le tante giravolte, il Movimento 5 stelle è giunto persino a scoprire la Costituzione e a invocare il rispetto dell’articolo 68, quello che prevede l’autorizzazione del Parlamento per sottoporre i suoi membri alle intercettazioni. Proprio l’articolo più massacrato dalla propaganda grillina negli ultimi anni (celebre lo slogan “Intercettateci tutti”), rappresentato come un privilegio della casta politica anziché un istituto a tutela dell’autonomia del Parlamento da indebiti sconfinamenti del potere giudiziario. A indurre il M5s a questa rivoluzione copernicana è stato il caso che ha travolto il senatore grillino Roberto Scarpinato. L’ex magistrato è stato intercettato 33 volte nell’ambito di un’inchiesta che vede coinvolto Gioacchino Natoli, ex presidente della Corte d’appello di Palermo, indagato dalla procura di Caltanissetta per favoreggiamento a Cosa nostra e calunnia per il presunto..

Donald Trump è (ancora) l’uomo
dell’anno 2024 per la rivista Time

Donald Trump, il presidente eletto per un secondo mandato alla guida degli Stati Uniti malgrado una condanna penale e nonostante un tentativo di attentato, è stato nominato personalità dell'anno 2024 dalla rivista americana Time. Sam Jacobs, direttore della rivista, ha spiegato che "nel bene o nel male, ha avuto la maggiore influenza sulle notizie nel 2024". Il tycoon, al centro di uno “straordinario ritorno politico”, scrive la rivista, aveva già ricevuto questo riconoscimento nel 2016, durante la sua prima vittoria a sorpresa alle elezioni presidenziali contro la democratica e favorita nei sondaggi Hillary Clinton. Continua su Huffington Post

Ma si può osannare un assassino come un eroe popolare?

Certo, fa impressione che Luigi Mangione, l’assassino di un magnate delle assicurazioni compiuto con una pistola fatta in casa con il 3D, sia diventato un eroe glorificato sui social, osannato su magliette, tazze, cappellini. Ma se ci si recasse al numero civico 9 della Stoliarnij Pereulok, il vicolo che Dostoevskij in “Delitto e castigo” ribattezzò “vicolo S” scopriremmo che non è la prima volta che un assassino è diventato una gloria mondiale. In quel palazzo di quel vicolo, oramai attrazione turistica, abitava il personaggio dostoevskijano di Raskol’nikov, che aveva ucciso a colpi di accetta una vecchia usuraia e la di lei sorella, appaiono sulle pareti della scale frasi scritte in cirillico e in tutte le lingue del mondo dove si esalta il gesto di un omicida che aveva fatto fuori..

‘Politico’ incorona Giorgia Meloni
“La persona più potente d’Europa”

"Chi chiami se vuoi parlare con l'Europa? Se sei Elon Musk, l'uomo più ricco del mondo e consigliere chiave del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, il numero da chiamare è quello di Giorgia Meloni". La testata internazionale Politico ha incoronato la premier italiana come la persona più potente d'Europa per il 2025, definendola nella sua classifica d'influenza l'interprete perfetta dello zeitgeist, lo spirito del tempo, "sempre più radicale che fiorisce su entrambe le sponde dell'Atlantico". "In meno di un decennio, la leader di destra di Fratelli d'Italia è passata dall'essere liquidata come una pazza ultranazionalista all'essere eletta prima ministra d'Italia, affermandosi come una figura con cui Bruxelles, e ora Washington, possono fare affari", evidenzia la testata considerata una voce autorevole nel panorama politico globale in una lunga descrizione..

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