Grillo. “Fatevi un vostro simbolo,
il Movimento 5 Stelle è morto”

"Sono ottimista per le votazioni". Beppe Grillo compare in video un po' in ritardo rispetto alle preannunciate 11.03, orario che riecheggiava la data dell'11 marzo in cui nel 2022 fu votato lo Statuto contiano. È a bordo di un carro funebre, e da lì tiene il suo discorso di poco meno di dieci minuti. Il tono non è quello combattivo dei comizi ipiù urlanti, è un Grillo che sceglie di moderare i toni, rimanendo tuttavia abrasivo nei contenuti. Bolla sprezzante Giuseppe Conte come "il Mago di Oz": "Mi ha detto mandami i progetti, vediamoci una volta al mese, discutiamo. Poi però non si è mai fatto più trovare. I nostri valori sono scomparsi, io da garante non sono mai intervenuto su nulla". Grillo ne ha per tutti: "Siete diventati un..

Uno spettro si aggira per la Brianza: l’accordo anti-Salvini

Il 15 dicembre si avvicina e con esso una possibile piccola ma simbolica sconfitta per Matteo Salvini. Tra due settimane, infatti, il congresso regionale della Lega in Lombardia eleggerà il suo nuovo segretario e spuntarla potrebbe essere un candidato diverso da quello sponsorizzato dal Capitano. Che infatti è preoccupato di “perdere” una Regione importante alla vigilia del congresso federale in programma all’inizio del 2025. A ben guardare, già il fatto che in corsa per succedere a Fabrizio Cecchetti ci siano tre nomi e non un candidato unitario come auspicato rappresenta una parziale sconfitta per il leader della Lega. “È la riprova che i suoi appelli valgono meno di zero”, commenta con Huffpost Paolo Grimoldi, ultimo segretario lombardo eletto (Cecchetti è stato nominato coordinatore direttamente da Salvini) e oggi fuori dal..

Stellantis: ecco quanto vale
per l’Italia il dopo Tavares

Non si può dire che non fosse nell’aria nonostante le smentite di circostanza. Ma le dimissioni di Carlo Tavares comunicate ieri sera sono comunque una svolta che ha del drammatico. Forse dovevano avvenire prima, cioè prima che la produzione, il valore di borsa, gli utili insomma tutti gli indicatori fondamentali del quarto produttore mondiale di auto scendessero tanto in basso. La notizia (un vero scoop) l’ha data Bloomeberg, l’agenzia racconta che il consiglio di amministrazione si è riunito d’urgenza e ha “accettato le dimissioni” dell’amministratore delegato. Gli azionisti (i primi tre sono la Exor di John Elkann, la famiglia Peugeot e il governo francese attraverso la banca di stato) in realtà avevano già avviato da un paio di mesi la ricerca del successore, anche se lasciavano dire che il manager..

Il toccasana. Il governo boccheggia ma Landini lo guarisce

Se Maurizio Landini non fosse esistito, Giorgia Meloni l’avrebbe dovuto inventare. Il segretario generale della Cgil è come i suoi avversari desiderano dipingerlo: un politico radicale sotto mentite spoglie che lancia appelli incendiari, che organizza sovversioni, che complica l’esistenza (già complicata) alla gente comune. Lo sciopero generale di venerdì è stato accolto a destra con una “ola” di entusiasmo mascherato da ipocrita indignazione. Perfino le mezze figure si sono scatenate nella condanna di Landini a riprova che non attendevano altro per sviare l’attenzione dai cosiddetti problemi reali. Al netto della propaganda, l’economia ristagna; il rigore nei conti pubblici è una strategia obbligata; Giancarlo Giorgetti non sa dove trovare i soldi per le promesse elettorali; dopo due anni di governo Meloni lo scontento serpeggia, come ha documentato Nando Pagnoncelli sul Corsera,..

La stanchezza e il fermento:
la doppia vita della sinistra

Negli ultimi giorni e anche nelle ultime ore abbiamo assistito ad alcuni avvenimenti che riguardano sia l’identità della sinistra sia il suo futuro possibile. Il primo è lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil. Qui non conta stabilire se abbia avuto un successo pieno o sia stato invece un mezzo fallimento. Dipende dagli occhi di chi guarda. Certo, una manifestazione che porta in piazza 500mila persone non lascia indifferenti, anche se ricordiamo occasioni analoghe in cui i sindacati mobilitarono ben più di un milione di lavoratori. E anche la composizione sociale non è secondaria. Percentuali molto alte tra chi lavora nell’industria e in genere nelle attività usuranti. Percentuali minime tra i “colletti bianchi”, gli statali o para-statali. Non è una sorpresa, visto che la Cisl non aveva aderito, ma..

Caso Russo. Un minuto di carcere in più è già uno scandalo

Ho letto una notizia che mi ha lasciato alquanto interdetto: il tribunale di Palermo ha concesso gli arresti domiciliari all’ex esponente politico, Mimmo Russo. Russo però resterà in carcere perché non ci sono braccialetti elettronici, la società Fastweb, che ha siglato un accordo con il ministero dell’Interno, ha comunicato ai carabinieri di avere sforato il tetto massimo dei mille e 200 dispostivi attivabili in un mese così come previsto dal capitolato di appalto. Quindi niente arresti domiciliari. Stiamo parlando di un ex consigliere comunale di Fdi, quindi con idee lontane anni luce dalle mie, ma questo non mi lascia meno sdegnato. Non riesco infatti a reputare degno di un Paese civile che un uomo, in carcere da qualche mese, venga tenuto dietro le sbarre altri 20 giorni, quando dovrebbe andare..

La Cgil: “Mezzo milione in piazza”
Ma a Torino scontri con la polizia

"È il momento della rivolta sociale" è lo slogan della manifestazione di Cgil e Uil per lo sciopero generale a Bologna scritto sui gilet indossati da molti manifestanti. Centinaia di persone si sono ritrovate a Porta Lame e rumorosa è la rappresentanza delle lavoratrici di "La Perla", azienda produttrice di lingerie in crisi da tempo, che cantano cori. Alle operaie si è unito anche il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, che attacca l'esecutivo: "I regimi autoritari mettono in discussione gli scioperi. Salvini è un bullo e precetta per poter dire di esistere. Noi pensiamo a un paese dove c'è zero evasione fiscale, a un paese dove c'è zero precarietà, un paese dove ci sono zero morti sul lavoro, noi pensiamo a un paese dove c'è zero sfruttamento, dove c'è..

Come chiameremo i grillini ora che Grillo non c’è più?

Il discioglimento dell’ex orda grillina (non propriamente orda d’oro, seppure più d’uno la povertà se la sia abolita fino al terzo mandato) nel partito trasformista autoproclamato dei “progressisti indipendenti” può senza dubbio attirare l’interesse di qualche critico studioso del grottesco, mirabile categoria d’arte ed estetica, non di più. Ma poiché a lungo toccherà convivere con il residuo della decomposizione- ricomposizione del grillismo (ricomposizione del disciolto, absit iniuria verbis, è un argomento noioso nella politica italiana), almeno a livello di comunicazione il tema “e adesso come li chiameremo?” va affrontato. E infatti più d’uno degli avvertiti nella stampa s’è già cimentato. Grillini non più, sarebbe offesa (del resto secondo Wikipedia già prima essi la ritenevano “definizione riduttiva o volutamente distorsiva”). “Stellini” è comicamente improponibile, hanno ridacchiato. Per altri “contini” sarebbe più..

Agnelli. Effetti collaterali di una triste storia familiare

Il crollo di un mito è una cosa seria. Giovanni Agnelli, l’Avvocato, era appunto un mito italiano nel mondo. Marella Caracciolo, sua moglie, un altro mito, un Cigno in bianco e nero, il più bel collo della terra alle prese con giardini d’incanto degni del Tasso e di Armida. Non è solo questione di orologi sopra il polsino, basettoni da armatore greco (copyright Alberto Ronchey), gite pericolose in Costa Azzurra, incidenti stradali da epoca del Boom, l’Accademia di Pinerolo, la guerra, l’America, il flirt con Pamela Digby Churchill Harriman, la fama di battutista cinico e snob, la faccia bella da indio, le ascendenze americane, Malaparte, i nomignoli rinascimentali ai calciatori (Pinturicchio), la immensa favolosa ricchezza e il gusto del mercante d’arte, la vela e l’elicottero (“un mezzo di trasporto fantastico,..

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