Usa, Trump stravince le elezioni
Anche il Senato dalla sua parte

"Vi ringrazio tanto, abbiamo migliaia di amici qui con noi. Questo è stato il più grande movimento nella storia. Aiuteremo il nostro Paese. Un Paese ferito gravemente, ma sistemeremo tutto. Abbiamo superato ostacoli che nessuno avrebbe mai superato. Questa una è vittoria politica. Gli Stati Uniti non hanno mai visto qualcosa di simile. Ringrazio il popolo americano: sarò di nuovo presidente! Abbiamo vinto il voto popolare e avremo almeno 315 voti elettorali". Queste le parole con cui Donald Trump inizia il suo discorso da 47esimo presidente degli Stati Uniti, dalla sede di Mar-a-Lago in Florida. Il candidato repubblicano sarà il primo a servire due mandati non consecutivi da Grover Cleveland nel 1892. Continua su Huffington Post

La destra non conosce la Costituzione, i magistrati neppure

La pretesa del governo di destra di avere una magistratura collaborativa non sarebbe nemmeno così stravagante se l’aggettivo non fosse speso con scopi eufemistici: per collaborativa, infatti, viene intesa una magistratura al servizio, vassalla, che non rompa le scatole all’esecutivo e al suo legiferare, per quanto dozzinale o fantasioso, sui migranti, sui reati universali o meglio glocal, più in generale sulla mania securitaria e repressiva. Per una magistratura del genere servirebbe una Costituzione adeguata essendo inadeguata la vigente, ispirata alla separazione dei poteri, che non è un complotto ma un principio fondamentale delle democrazie liberali. Sul punto non oso dilungarmi, poiché è stato molto ben approfondito da autorevoli commentatori, come per esempio Donatella Stasio sulla Stampa di sabato 2 novembre, e comunque un po’ su tutti i giornali da un..

Le paranoie di Fdi: un apparecchio
contro le spie e le intercettazioni

Lo chiama “schifo”. Dice che ormai “siamo vicini all’eversione”. Promette che “il governo sarà implicabile”. Ed è pronta all’ennesima infornata di provvedimenti legislativi. Giorgia Meloni si sveglia la mattina e annusa aria di dossieraggi, peggio del napalm. La cronaca le viene incontro con un rosario di scandali – l’ultimo quello di Equalize a Milano – impossibili ormai da sottovalutare. L’idea di essere “circondati”, di potersi fidare di pochissime persone impregna le stanze, di natura malfidate fino all’ossessione, di Palazzo Chigi. Ma anche dei ministeri più sensibili. Come quello di Guido Crosetto – già oggetto delle attenzioni delle ricerche del finanziere Pasquale Striano – che l’altro giorno davanti all’ennesimo bubbone ha parlato di “punta dell’iceberg”. Il clima è questo, dunque. E anche Fratelli d’Italia, il partito collegato con un doppio filo..

Morte antica e arte contemporanea: la magia di Gibellina

Gibellina, con il progetto “Portami il futuro”, è la prima “capitale italiana dell’arte contemporanea”, un titolo, un riconoscimento appena introdotto dal ministero della Cultura di Alessandro Giuli. La città del Belìce ha surclassato ogni altro luogo presente tra i finalisti: Carrara, Gallarate, Pescara e Todi. Le verrà destinato un milione di euro, offerti appunto dal Mic per “mettere in opera i progetti presentati”. Le motivazioni della giuria fanno riferimento a una “capacità progettuale nel riattivare il suo straordinario patrimonio di opere, coniugandone il presente, memoria e futuro, conservazione e valorizzazione, attenzione al locale e ambizione internazionale, per il suo coinvolgimento delle giovani generazioni e della cittadinanza tutta, interpellando il territorio più ampio sulla base di una comune consapevolezza civica”. Una città laboratorio, ossia ciò che Gibellina ha scelto d’essere dall’indomani..

Col papocchio De Luca la sinistra
rischia il k.o. pure in Campania

Attenzione, attenzione, nuovo avvincente capitolo della serie “House of De Luca”. Un uccellino ci segnala che martedì prossimo, il 5 novembre, mentre il mondo sarà col fiato sospeso per quel che accade alla Casa Bianca, il nostro prepara il colpo gobbo a palazzo Santa Lucia. Che, ca va sans dire, nel suo cuore è molto più importante, vuoi mettere. Vincenzo De Luca, questo il colpo, porterà in Consiglio regionale la legge sul famoso limite dei mandati sfidando tutti. Roba forte. Chiediamo un’intervista: “Per ora il governatore è in modalità zen, parlerà dopo il voto in Consiglio”. Insomma, la finta quiete prima della tempesta. Continua su Huffington Post

La cybersicurezza a un intramontabile prefetto felliniano

Bruno Frattasi scriverebbe del direttore Frattasi: un uomo perfetto nel secolo sbagliato. Per battere l’hackeraggio, gli spioni, il governo ha scelto un prefetto del Novecento. Colto, raffinato, un flâneur del “naufragar mi è dolce”. Dal marzo 2023 dirige l’Agenzia nazionale della cybersicurezza (Acn) ma guiderebbe magnificamente il gabinetto Vieusseux, la sala di lettura, a Firenze, di Manzoni e Gide. Ama l’inchiostro, le stilografiche, le buone letture, ascolta la musica classica, Haydn, Bach, Chopin. E’ melomane, cinefilo, tifoso del Napoli, autore del libro, su Federico Fellini, “Amarcord, 50 anni dopo. Mémoire di uno spettatore informato (e altri vagheggiamenti” (Rubettino). 68 anni, ex prefetto di Roma, Latina. Ha sciolto il comune di Fondi. Un fratello dirigente del Pci, scomparso, uno stipendio secretato, come quello della sua vicedirettrice, Nunzia Ciardi. L’Agenzia modellata, e..

Spie e spioni. Il gip ha dei dubbi, ma i giornali se ne fregano

Mi sono letto avidamente le decine di pagine dedicate dai giornali a quest’ultima storia di spie, da cui la procura di Milano ha tratto coscienza del rischio per la tenuta delle istituzioni e della democrazia. Un rischio talmente elevato che la procura aveva chiesto al giudice delle indagini preliminari il carcere per tredici indagati, pericolosi agenti dell’eversione in contatto con la mafia e i servizi segreti, anche di altri paesi. Il giudice ha invece stabilito gli arresti domiciliari, e non per tutti e tredici, ma soltanto per quattro di loro. Si intuisce una differenza di vedute, non leggera, fra quanto la procura ha proposto e quanto il giudice ha disposto, e dunque sulla portata dell’inchiesta. Eppure i giornali sono costruiti sulle carte della procura e per nulla sulle carte del..

Liguria, messaggio al centrosinistra: con Conte si perde

Fuori. Il più facile dei rigori a porta vuota – manette, girotondi, scandalo indignato, elezioni anticipate e governatore uscente che addirittura patteggia mentre si distribuiscono i santini elettorali – finisce in tribuna. Per un soffio, ma non va in gol. Andrea Orlando, che dalle primarie del Pd del 2017 non si metteva in gioco in prima persona, rimedia nella sua Liguria una sconfitta di misura. Che ora potrebbe non essere orfana. Fra tre settimane tocca all’Umbria, altro fortino del centrodestra che dopo ieri sera sembra meno espugnabile. Matteo Salvini ha già piantato la tenda a Perugia. “Se perdo sarà per colpa mia”, aveva confessato l’ex pluriministro dem al teatro Politeama di Genova, durante la chiusura della campagna elettorale. Appuntamento cercato, ma complicato nella costruzione tanto da diventare una notizia, la..

Quando c’era lui alla Cultura. Lui, il venerato Franceschini

La destra è maldestra su come si governa, anzi, su come si galleggia, si sopravvive, si nomina, si fa clientela e ci si protegge dai giornali che mai assaltarono la sinistra malgrado tutto. Dopo appena due anni un ministro della Cultura si è dimesso, e un altro barcolla. Non riescono nemmeno a nominare un capo di gabinetto e finiscono spernacchiati su tutti i giornali. E allora quanto ci manca lui – solo e sempre lui – che nel gabinetto ci gettava 26 miliardi di euro con il bonus facciate e nessuno fiatava. Quanto ci manca, Dario Franceschini! Per otto anni ministro della Cultura, sempre sia benedetto e rimpianto, egli è infatti da sempre un professionista della politica. Lui sì. E come gran parte dei dirigenti del Pd, egli potrebbe oggi..

“Dossieraggi contro di me”
La premier al contrattacco

"Le inchieste dicono che il dossieraggio su di me è cominciato già alla fine del governo Draghi quando si capiva che sarei potuta andare al governo. Sulla vicenda dei dossieraggi mi aspetto che la magistratura vada fino in fondo, perchè, nella migliore delle ipotesi, alla base di questo lavoro c'era un sistema di ricatto ed estorsione, ma nella peggiore siamo davanti al reato di eversione. Nessuno Stato di diritto può tollerare una cosa del genere". Lo afferma il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell'ultimo libro di Bruno Vespa, "Hitler e Mussolini. L'idillio fatale che sconvolse l'Europa (e il ruolo centrale dell'Italia nella nuova Europa)". Continua su Huffington Post

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