Meloni, anatomia di uno sfogo. Il perché del voto anticipato
Quando Giorgia Meloni si incavola è oggettivamente irresistibile. Tratto popolano, linguaggio anche colorito, tutto si può dire fuorché che finga o che abbia perso l’autenticità: me so’ rotta, me ‘sto a fa un mazzo tanto pe’ questi qua, sono stanca. Effettivamente, dalla ripresa post ferie, ogni giorno ce n'è una: prima la soap pompeiana, poi il caso Spano, ridda di chiacchiere e veleni, eccetera. Direbbe un politologo che sta misurando i limiti della sua classe dirigente. Gli sfoghi, ultimamente, si concludono con una frase su quanto sarebbe meglio andare a votare. Addirittura, talvolta, proseguendo su questo filo di pensieri, si spinge a dire quanto sarebbe meglio tornarsene all’opposizione magari con un bel trenta e passa per cento, lasciando agli altri le grane di un paese ingovernabile e strozzato dal patto..