La sete non si risolve
col motto di San Paolo

Riecco la siccità. Con le arsure di giugno torna a materializzarsi lo spettro della grande sete. Negli invasi c’è un terzo dell’acqua che potrebbero contenere; i dissalatori che dovevano essere già pronti tardano ad arrivare; la riforma dei consorzi di bonifica non si sa in quale caverna sia finita; le reti colabrodo registrano perdite fino al 50 per cento; l’immagine che affiora è quella dei rubinetti a secco, del razionamento, delle autobotti. La Regione, in questi giorni, dovrebbe fremere per colmare ritardi e approntare soluzioni. Invece se ne sta, come sempre, a distribuire soldi a destra e a manca. Un contributo non si nega a nessuno: “caritas Christi urget nos”, per dirla con San Paolo. Ma Palazzo d’Orleans non è un istituto di assistenza e beneficenza né un’opera pia. La..

S’avanza il nome
di Carolina Varchi

Schifani o non Schifani: chi sarà il prossimo candidato alla presidenza della Regione? E’ bastata l’ovvia risposta di Luca Sbardella per riaprire il gioco della margherita. Il commissario di Fratelli d’Italia si è limitato a dire che “è ancora presto” per definire la candidatura. Ma gli amici più stretti del governatore hanno letto, in quelle parole, il rischio che i patrioti possano proporre un proprio uomo. E hanno subito alzato le difese: “Noi invece saremo sempre e comunque con Schifani”, ha precisato il leader della DC, Totò Cuffaro. Intanto però c’è chi continua a sfogliare la margherita. Al punto che, nelle quotazioni di oggi, appare accantonato il nome di Gaetano Galvagno, attuale presidente dell’Ars, mentre sembra affermarsi quello di Carolina Varchi: donna di ottime relazioni politiche, giovane, colta, brillante e..

Ma che brutta fine
povero Camilleri

Umberto Eco - che fu intellettuale di inarrivabile statura letteraria e filosofica - lo scrisse chiaramente nel suo testamento: per almeno dieci anni dal giorno della morte nessuno avrebbe potuto utilizzare il suo nome per commemorazioni, ricordi, celebrazioni. Sapeva quanto famelici e quanto sbracati fossero figli e nipoti, fondazioni e case editrici che, con la banalissima scusa di tenere viva la memoria del venerato maestro, in realtà fanno strame delle sue opere. Basta pensare a quale mercato sia stato costruito, soprattutto in Sicilia, sulle spoglie di Andrea Camilleri, il geniale padre del commissario Montalbano. C’è un grande circo che gli gira attorno perennemente e che fa soldi sfruttando anche i dettagli più insignificanti nascosti nei suoi racconti. L’ultimo esempio arriva da Ragusa dove una vecchia confraternita dell’ingordigia ha apparecchiato per..

La bella Regione
che non ti aspetti

Ma è lei o non è lei? Ci sono momenti in cui la Regione ti appare come una Gran Signora: agile, efficiente, gentile e soprattutto pronta a rispondere, senza contorsioni né barocchismi burocratici, alle esigenze dei cittadini, delle imprese, delle comunità. E’ la Regione moderna e tecnologicamente a passo coi tempi; è la Regione che tutti abbiamo sognato e che, purtroppo, troviamo sulla nostra strada solo rarissime volte. L’abbiamo incontrata, per esempio, ieri. Quando l’Irfis, diretto da Giulio Guagliano, ha pubblicato il bando che rende operativo il decreto del governatore Renato Schifani sull’editoria siciliana. In meno di venti giorni gli uffici di via Bonanno hanno elaborato un documento snello, chiaro, semplice, lineare. Senza quella muffa inutile e cespugliosa che quasi sempre finisce per appesantire i provvedimenti della Regione. Già. Ma..

Il retequattrismo
e il gioco delle faccine

La curva nord del retequattrismo ha vissuto ieri sera, sulle reti Mediaset, il suo momento di gloria. C’era da sostenere un passaggio cruciale per il governo Meloni: quel decreto sicurezza che di fatto inserisce nel codice almeno dodici nuovi reati e un buon numero di nuove aggravanti. Per evitare che la sinistra prevalesse – “non prevalebunt”, si legge nella Sacre Scritture – la destra ha schierato in studio le due punte più acuminate: un Daniele Capezzone come sempre sferzante, aggressivo, impietoso, incontenibile; e un piritollino di nuova generazione, ufficialmente di Forza Italia. L’uno e l’altro abituati a usare nei dibattiti, oltre alle parole anche le faccine: il regista li inquadra e loro sistematicamente smontano e sviliscono – con sorrisetti ironici e segni di insofferenza – i concetti dell’avversario. Nello show..

La furba infallibilità
del Viceré di Sicilia

Bisognerebbe forse rileggere i documenti del Concilio Vaticano che nel luglio del 1870 proclamò l’infallibilità del Papa. Perché tra quelle carte dev’esserci certamente un codicillo che estende gli effetti del dogma, oltre che al Soglio di Pietro, anche al Viceré di Palazzo d’Orleans. Cioè a Renato Schifani, il presidente che non sbaglia mai. Le responsabilità infatti sono sempre degli altri: di chi lo sostituisce, di chi lo circonda o di chi lo affianca nel governo di questa sfortunata Regione. Le scelte sulle strozzature della Palermo-Catania le ha fatte lui che è il Sommo Commissario. Ma appena è esploso lo scandalo di un ingorgo indecente e insopportabile, il Gran Camaleonte si è tirato subito indietro e ha scaricato la responsabilità sui vice commissari. Anziché recitare un umile “mea culpa” si è..

Le forche caudine
della Palermo-Catania

Le fonti ufficiali non dicono quanti sfortunati automobilisti sono rimasti impigliati ieri nelle forche caudine di Altavilla e Bagheria lungo l’autostrada Palermo-Catania. Si limitano a puntualizzare che la coda del rientro ha sfiorato i venti chilometri. Facile immaginare le imprecazioni che in quelle ore di calvario sono volate al cielo. Ed è altrettanto facile prevedere che alle emergenze già in calendario per la prossima estate - siccità e sanità - bisogna aggiungerne un’altra: la viabilità. Al tempo dell’antimafia chiodata un sindaco fanatico, affiancato da un gesuita forcaiolo, sognava di trasformare Palermo in un grande Ucciardone. Quel sogno malsano si è in parte avverato. Oggi da questa città non si esce. Si evade. E il rientro è un’avventura ancora più improba: dopo le forche di Altavilla e Bagheria bisogna superare un..

Meloni riceve Macron
“Contrordine, compagni”

"Contrordine, compagni era la stilettata con la quale “Il Borghese” sbeffeggiava la fede “cieca e assoluta” che i militanti comunisti riponevano nelle parole dei loro leader. Una fede così intensa oggi non la ritrovi più in nessun partito, meno che meno tra gli eredi del Pci. Sopravvive solo tra i retequattristi di prima fila che ogni sera, dalle reti Mediaset, spargono parole d’amore e santità sul governo Meloni. Un loro punto fermo è stato in questi mesi l’attacco a Emanuel Macron, colpevole – si fa per dire – di avere tentato anche lui, al pari della “ducetta”, di accreditarsi come “pontista” tra Trump e l’Europa. Gli zelanti guardiani della rivoluzione meloniana lo hanno deriso, insultato, sputacchiato. Ma oggi il presidente francese sarà ricevuto con tutti gli onori a Palazzo Chigi...

Congiunzioni e inciuci
dei riformisti del Pd

Scrive Salvatore Merlo sul Foglio che i riformisti del Pd non sono una corrente ma una congiunzione. Non fanno opposizione e non fanno rumore. Fanno presenza. Sono quelli che, per esempio, vanno alla manifestazione di Milano il 6 giugno e il giorno dopo pure a quella di Roma. “E bisogna immaginarseli indaffarati a prenotare i treni per arrivare in orario qui e lì. Con quelli che condannano l’antisemitismo e con quelli che evitano accuratamente di nominarlo. Con chi parla di genocidio e con chi ritiene che genocidio sia una parola sbagliata”. Con Calenda e con Fratoianni. Con Schlein e con chi si chiede come mai Elly sia potuta diventare segretaria del Pd. Fin qui Merlo sul Foglio. E i riformisti del Pd siciliano? Li trovate sui banchi dell’opposizione e all’un..

Quei “senza rossore”
arruolati dalla Regione

Nuccia Albano, assessore alla Famiglia, poteva pensarci prima a tenersi lontana dalla difesa medico che aveva coperto la malattia e la latitanza del boss Messina Denaro. Ma ci ha pensato dopo, quando la sua leggerezza è finita sui giornali, creando non pochi imbarazzi al Presidente della Regione, Renato Schifani. Bastava rifletterci un po’: le istituzioni hanno perso smalto ma meritano ancora un briciolo di rispetto. La stessa riflessione è mancata a Ferdinando Croce. Dopo ciò che è successo all’Asp di Trapani, il manager avrebbe dovuto uscire di scena in punta di piedi e con un pizzico di rossore dipinto sulla faccia. Lo scandalo dei referti di tumore consegnati con mesi di ritardo ha indignato l’Italia. Invece il patriota Croce ha pensato bene di invitare i dipendenti e dare l’addio al..

Gerenza

Buttanissima Sicilia quotidiano online è una testata regolarmente registrata. Registro generale n. 223.
Registro della Stampa n.5 del 24/01/2018 presso il Tribunale di Palermo

Editore: Salt & Pepper S.r.l. Tel +39 091 7302626 P.IVA: 05126120822

Direttore responsabile Giuseppe Sottile

Change privacy settings

Contatti

+39 091 7302626
www.buttanissima.it
Via Francesco Scaduto, 2/D – Palermo
Questo sito è associato alla
badge_FED