Negli anni della spensieratezza ci credevamo tutti campioni. Davamo l’anima inseguendo un pallone. Eravamo tutti calciatori immaginari, pronti per il Mondiale: con Trapattoni e Rivera, contro Pelé e Maradona. A fine gara c’era la foto di gruppo: in piedi e accosciati eravamo tutti lì, con l’allenatore e pure il massaggiatore. L’unico imbucato era un ragazzino con i capelli al vento che, travolto dall’entusiasmo, si univa alla festa. Non aveva versato una goccia di sudore, non si era affannato, non aveva lottato. Era il raccattapalle. Metteva la testolina nella foto per avere aggratis la sua fetta di gloria. Ieri ho visto su Facebook i nuovi proprietari del Palermo calcio. Sono andati al Municipio per presentarsi al sindaco Lagalla. E nella foto ricordo si intravede – anche lì, manco a dirlo – la testolina di un raccattapalle. Guardatela bene: è quella del Bullo.