Sulle date l’ex assessore Manlio Messina, detto il Balilla, può anche avere ragione. La delibera che dava il via libera al lussemburghese Patrick Nassogne di apparecchiare a Cannes un’altra passerella da 3,7 milioni fu preparata dagli uffici quando l’assessore di Musumeci era già andato via e il successore non si era insediato. Fu predisposta cioè nello spazio di tempo in cui il Turismo era retto ad interim da Renato Schifani: il neo presidente ritardava a formare la giunta e quindi tutte le deleghe facevano capo a lui. Onere e onori. Ma c’è un ma. Il governatore ha saputo dello scandalo leggendo i giornali. Ed è caduto ancora una volta dal pero. I burocrati non lo avevano informato. Lui, da Palazzo d’Orleans, credeva di controllare ogni carta e di essere il padrone delle ferriere. Era semplicemente, come il Tarabas di Joseph Roth, “un ospite su questa terra”.