“Musumeci? Poi si vedrà”, ha detto Giancarlo Miccichè mentre invitava Francesco Cascio a ritirare la propria candidatura a sindaco di Palermo e a confluire nella brigata di Roberto Lagalla, punta avanzata della ritrovata unità del centrodestra. “Musumeci? Vedremo”, ha risposto in controcanto Giorgia Meloni, portabandiera di Lagalla e – fino all’altro ieri – sostenitrice convinta della ricandidatura del Governatore. Fino all’altro ieri, appunto. Certo, nella nota non sono mancati gli elogi di rito a un Presidente “che ha lavorato bene e che nei sondaggi è dato in testa” – due esagerazioni, va da sé – ma quel “vedremo” non ha più i toni affilati di due settimane fa. Forse la leader di Fratelli d’Italia ha dato un occhio alle ultime cronache dell’Ars. Ha visto il grande imbroglio del Bilancio, messo a punto dai bulli di Palazzo d’Orleans, e si è spaventata un po’.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Ma che cosa nasconde il “vedremo” di Giorgia
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