La Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio dell’assessora regionale al Turismo, Elvira Amata, e dell’imprenditrice Marcella Cannariato, alias lady Dragotto. L’udienza preliminare è fissata per il 13 gennaio 2026 davanti al giudice Walter Turturici. Le due sono imputate per corruzione, in un filone dell’indagine che ha coinvolto anche il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno.

Secondo l’accusa, Amata avrebbe ricevuto dalla Cannariato due utilità: l’assunzione del nipote dell’assessora, Tommaso Paolucci, nella società A&C Broker (settembre 2023 – marzo 2024); il pagamento delle spese di alloggio dello stesso in un B&B di Palermo (per circa 4.590 euro + IVA). In cambio, Amata avrebbe emanato il decreto che finanziava con 30 mila euro l’evento “Donna, Economia e Potere” della Fondazione Bellisario, di cui la Cannariato era referente regionale.

Durante l’interrogatorio, l’assessora ha ammesso di avere chiesto aiuto per il nipote, spiegando che attraversava un periodo familiare molto difficile, ma ha negato qualsiasi scambio corruttivo. La difesa sottolinea inoltre che l’alloggio da lei occupato in una casa della Cannariato — inizialmente oggetto di attenzione da parte degli investigatori per il canone ritenuto basso — non è più parte della contestazione: fu stipulato un contratto e le mensilità vennero pagate. Per Amata, il finanziamento all’evento della Fondazione Bellisario fu deciso esclusivamente per il valore dell’iniziativa. Anche i legali della Cannariato negano qualsiasi patto illecito.

Accusa e difesa restano dunque su posizioni opposte, e sarà l’udienza preliminare a chiarire se il caso approderà o meno al dibattimento.