Per un mese – agosto – la Sicilia è parsa non risentire degli effetti nefasti del Covid. Almeno il comparto del turismo, che ha potuto tirare il fiato dopo una primavera difficile. Le isole, su tutte le Eolie, le Egadi e Lampedusa, hanno brillato di luce propria, mandando in tilt trasporti e strutture ricettive. Ma l’effetto “estasi” è già ai titoli di coda. Come riporta un’inchiesta di Repubblica, infatti, tra settembre e ottobre gli albergatori hanno appena una camera occupata su tre. E le città d’arte, che nel periodo di bassa stagione da sempre risentono dei flussi “stranieri”, quest’anno rischiano di rimanere a bocca asciutta. L’ormai noto “turismo di prossimità” si traduce nell’esperienza mordi-e-fuggi, e riguarda soprattutto italiani e isolani.

Nelle ultime settimane la Sicilia è stata letteralmente “invasa”. Ma da settembre non sarà più così. Anche le compagnie aeree, come da prassi (ma a maggior ragione quest’anno, in cui prevale la cautela), sono pronte a tagliare i voli per la stagione invernale: sia Ryanair che EasyJet hanno annunciato la riduzione del 30% dei collegamenti da Fontanarossa. Accadrà lo stesso per gli scali minori: a Trapani e Comiso, nel giro di pochi giorni, non atterreranno più i charter. A finire gambe all’aria, ovviamente, non sono soltanto le strutture alberghiere ed extralberghiere, ma tutto l’indotto che vi ruota attorno (a partire dalla ristorazione).

Il 2020, per lo più senza stranieri, ha già fatto segnare un calo medio del fatturato tra il 50 e il 60%. Uno studio di Confindustria ha calcolato che nel 2018, l’anno d’oro del turismo in Sicilia, i circa cinque milioni di turisti presenti nell’Isola hanno speso qualcosa come 1,9 miliardi, che quest’anno mancheranno all’appello. Facile trarre le conclusioni: oltre a sforbiciare notevolmente i ricavi, molte aziende del comparto, su tutte le agenzie di viaggio, rischiano di non riaprire al termine dell’estate (qualcuno non l’ha ancora fatto dopo il lockdown). Si calcolano ventimila posti di lavoro a rischio. In attesa dei voucher della Regione che verosimilmente saranno disponibili solo per le vacanze di Natale.