Lo ascolto dieci, cento, mille volte. E ogni volta è un bagno di emozioni, di incanto, di preziosa favola. Parlo dell’Intermezzo della Cavalleria Rusticana, sublime opera di Pietro Mascagni. Potete immaginare, di converso, il fastidio che mi assale quando la cronaca parlamentare mi costringe a occuparmi di un altro intermezzo: quello che la politica regionale s’inventa per occupare il tempo che intercorre tra una rissa e l’altra, tra due incursioni dei franchi tiratori o tra due bracci di ferro per la spartizione delle mance. Governo e deputati dell’Ars potrebbero dedicare quel tempo al varo di una riforma o di uno strumento di sviluppo per questa povera Sicilia. Macché. Armano invece una torilla sul voto segreto. Oppure si accapigliano sulla nomina dei deputati supplenti. Tutti strumenti che mirano a consolidare, per l’eternità, il potere dell’invincibile casta.