Totò Cuffaro resta agli arresti domiciliari. Come scrive Riccardo Lo Verso su Live Sicilia, il Tribunale del Riesame di Palermo, presieduto da Simona Di Maida, ha respinto il ricorso della difesa contro la misura cautelare disposta dal Gip nell’inchiesta sul concorso per operatori socio-sanitari all’ospedale Villa Sofia, ritenuto “pilotato”.
Secondo l’accusa, Cuffaro avrebbe consegnato le tracce del concorso a una candidata. Le prove sarebbero state fornite dal presidente della commissione, Antonio Iacono, tramite Vito Raso, storico collaboratore di Cuffaro. Iacono ha ottenuto la revoca dei domiciliari ma resta interdetto dai pubblici uffici; per Raso è stata confermata la misura interdittiva. Le motivazioni del provvedimento arriveranno entro 45 giorni.
Per la Procura, guidata da Maurizio de Lucia, l’episodio rientra in un più ampio patto corruttivo che include anche la nomina a manager dell’ospedale di Roberto Colletti, per il quale il Riesame ha già confermato i domiciliari. Colletti, oggi ricoverato per gravi problemi di salute, avrebbe favorito Cuffaro in cambio del suo sostegno alla nomina.
La difesa contesta inoltre l’ipotesi di traffico di influenze sull’appalto dell’ASP di Siracusa. Su questo fronte, la Procura ha presentato appello: l’udienza è fissata per il 2 febbraio e riguarda anche le presunte irregolarità legate al Consorzio di Bonifica della Sicilia occidentale e l’accusa di associazione a delinquere, il cosiddetto “sistema Cuffaro”.


