Dal 3 giugno riaprono le Regioni Boccia convincerà Musumeci?

“Il decreto legge vigente prevede dal 3 giugno la ripresa degli spostamenti tra regioni. Al momento non ci sono ragioni per rivedere la programmata riapertura degli spostamenti. Monitoreremo ancora nelle prossime ore l’andamento della curva”. Lo ha detto il ministro Roberto Speranza, interpellato dall’ANSA, al termine della riunione di ieri sera fra il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione. L’Italia è davvero pronta a tuffarsi nella fase tre. Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia sentirà i presidenti delle Regioni nelle prossime ore, per continuare a confrontarsi sulla riapertura. La Sicilia, con Musumeci, sembrava orientata a rispettare l’ordinanza (che scade il 7 giugno) e monitorare per qualche giorno la curva epidemiologica, ma a questo punto potrebbe adattarsi alla tendenza nazionale. L’Isola, dopo Calabria e Sardegna, è la terza regione d’Italia a più basso numero di nuovi casi rispetto alla popolazione.

Al momento in Italia non si rileva alcuna situazione critica rispetto all’epidemia di Covid-19. È questo in sintesi il risultato del monitoraggio degli indicatori per la cosiddetta Fase 2 tra il 18 e il 24 maggio. L’incidenza settimanale rimane molto eterogenea nel territorio nazionale. In alcune Regioni il numero di casi è ancora elevato denotando una situazione complessa ma in fase di controllo. In altre il numero di casi è molto limitato. “Si raccomanda cautela specialmente nel momento in cui dovesse aumentare il movimento di persone sul territorio nazionale”. Pressochè in tutte le Regioni gli indici di trasmissibilità Rt sono al di sotto di 1 e il trend dei nuovi caso è in diminuzione. L’incidenza settimanale dei casi “rimane molto eterogenea nel territorio nazionale. In alcune Regioni il numero di casi è ancora elevato denotando una situazione complessa ma in fase di controllo. In altre il numero di casi è molto limitato”. Pertanto “si raccomanda cautela specialmente nel momento in cui dovesse aumentare per frequenza ed entità il movimento di persone sul territorio nazionale”.

In Sicilia, nella settimana analizzata, si sono registrati in tutto 22 casi. L’incidenza è dunque di 0,44 casi ogni centomila abitanti. L’indice di trasmissibilità Rt, che calcola quante persone in media contagia un singolo infetto, anche tenendo conto delle misure di contenimento, è pari a 0,75, con un’oscillazione tra 0,44 e 1,19. La maggioranza dei 22 casi registrati viene dalle province di Siracusa e Catania. In ogni caso la Regione potrà contare sulla consulenza di Guido Bertolaso che ieri, per spegnere le polemiche sul suo approdo nell’Isola, ha confermato che darà una mano per “studiare il modo migliore per consentire ai turisti di venire qui tranquilli e sicuri e ai siciliani di evitare di essere contaminati”.

Non si registrano segnali di sovraccarico dei servizi ospedalieri. Emerge dal monitoraggio del Ministero della Salute. Le misure di lockdown in Italia “hanno effettivamente permesso un controllo dell’infezione da COVID19 sul territorio nazionale pur in un contesto di persistente trasmissione diffusa del virus con incidenza molto diversa nelle 21 Regioni. La situazione attuale, relativa all’inizio della prima fase di transizione, è complessivamente positiva”. Permangono “segnali di trasmissione con focolai nuovi segnalati che descrivono una situazione epidemiologicamente fluida in molte Regioni italiane. Questo richiede il rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale e il distanziamento fisico”. Lo rileva il monitoraggio del ministero della Salute. È inoltre “necessario continuare a rafforzare i servizi territoriali per la prevenzione e la risposta a Covid-19 per fronteggiare eventuali recrudescenze epidemiche”.

Paolo Cesareo :

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