Asini, abbracciateci. E ovviamente anche voi, cavalli. Teniamoci stretti. Senza dimenticare i muli. Qui con noi. Dall’equità, insomma, all’equinità. Ella ossia Elly, traccia l’affezione ed Evi, ovvero l’Eleonora, deputata del Pd e amica della segretaria, tosto presenta alla Camera una proposta di legge: riconoscere gli “equidi” come animali “d’affezione”. Vietato mangiarli. Basta. Fine. Stop. Orrore. Sicché, dopo mesi di dibattiti identitari nel partito, dopo settimane di polemiche tra massimalisti e riformisti, dal Jobs Act alla Palestina libera, ecco la proposta che unisce davvero tutte le correnti, anzi aree culturali, del Pd. A dimostrazione della larga condivisione infatti, a presentare il disegno di legge, l’altro giorno, assieme all’on. Evi, in una magnifica conferenza stampa piena di pathos e di fieno morale, c’erano anche le deputate Patrizia Prestipino e Debora Serracchiani. Quest’ultima è la responsabile Giustizia del Pd che un tempo sognava la separazione delle carriere dei magistrati e oggi lavora in senso inverso, ma sembra comunque aver trovato una nuova frontiera istituzionale: separare le carriere degli equini da quelle dei bovini. Quel che non si riesce a fare con giudici e pm, si può sempre recuperare nella zootecnia. Ma la proposta, attenzione, merita di essere presa sul serio. E’ ambiziosa. Stop alla macellazione, tutela rafforzata, riconversione degli allevamenti. E qui, inevitabile, si spalanca la fantasia. Per anni abbiamo discusso di transizioni ecologiche, energetiche, digitali. Ora arriva la transizione ippica. Dunque ci saranno, supponiamo, fondi per riqualificare gli allevatori: dal maniscalco al pedagogista equino, dall’allevatore al consulente motivazionale per cavalli in pensione. Si può quasi immaginare un seminario dal titolo: “Dal filetto alla felicità. Strategie per un futuro equino sostenibile e resiliente”. Continua su ilfoglio.it


