Quindici a zero. Finisce così la partita tra Unione Europea e gli Usa. Finisce a Turnberry, tranquillo villaggio di 200 abitanti sulla costa occidentale della Scozia, dune spazzate dal vento, viste mozzafiato sul mare e il “Trump Turnberry”, uno dei due campi da golf di proprietà di Donald Trump, madre scozzese emigrata in America. È qui che avviene lo storico incontro tra il presidente Usa e Ursula von der Leyen, fuori 5mila agenti di polizia, recinzioni, posti di guardia e posti di blocco per tenere lontano le proteste anti-Trump. Qui si sigla un’intesa che assicura al tycoon i sospirati dazi sui prodotti importati dall’Ue, al 15% anche su auto, prodotti farmaceutici, semiconduttori. In più il presidente statunitense incassa l’impegno dell’Unione Europea a triplicare le importazioni di energia dagli Usa, passando dai 250 miliardi di dollari all’anno attuali a 750 miliardi di dollari. Bruxelles inoltre si impegna a spendere 600 miliardi di investimenti oltreoceano, più altri investimenti nelle armi a stelle e strisce. Come se non bastasse, acciaio e alluminio restano tassati al 50 per cento, come ha voluto Trump già da qualche mese. Eppure la presidente della Commissione europea si dice soddisfatta per un accordo che “crea certezza in tempi incerti”, pur ammettendo che “il 15% è il massimo che potevamo ottenere: che i dazi non si potessero abbassare era chiaro fin dall’inizio”. Continua su Huffington Post
