Ma chi è veramente il “senatore della porta accanto”, l’eminenza grigia che a Palazzo d’Orleans siede e regna nella stanza vicina a quella del presidente della Regione col compito di accudirlo, di indirizzarlo, di suggerirgli la frase giusta al momento giusto, di tutelare i suoi equilibri di potere, di vigilare come un campiere sui suoi feudi elettorali? In altre parole: chi esercita il ruolo che, al tempo di Rosario Crocetta, fu ricoperto da Beppe Lumia, influente senatore del Pd e granitico professionista dell’antimafia? A chi spetta quella stanza? A Gaetano Armao, l’avvocato d’affari al quale Schifani ha delegato le questioni più delicate del governo, o a Totò Cuffaro, il barone rampante della politica che rastrella voti e consiglieri in ogni comune della Sicilia? Forse i senatori della porta accanto sono due – due in una stanza – e non ce ne siamo accorti.