Durante la campagna elettorale avrebbe potuto mostrare ai siciliani la sua capacità di convogliare il consenso verso Forza Italia e di rianimare il partito di Berlusconi soprattutto in quelle zone dove le percentuali hanno raggiunto cifre da prefisso telefonico. Ma Caterina Chinnici ha preferito starsene a casa. Non si è vista accanto a Enrico Trantino e neppure al fianco di Renato Schifani. Non è andata a Trapani, dove avrebbe potuto contrastare il “tradimento” del leghista Mimmo Turano, né tantomeno a Ragusa dove la lista di Forza Italia ha raccolto appena lo 0,91 per cento dei voti. Peccato. Avrebbe potuto predicare persino nella Taormina conquistata da Cateno De Luca la sua orazione sull’antimafia e sulla legalità. Invece niente. Ha semplicemente dato l’impressione di avere cambiato casacca solo per ricevere e non per dare. Chi glielo racconta al Cavaliere?