Classe politica questa abbiamo. E, chissà ancora per quanto, ce la dobbiamo tenere. Lontana mille miglia – per formazione, per cultura – da quelle di un passato poi neanche tanto lontano. Prendiamo i due maggiori partiti di governo: PD e M5S. Il primo è espressione degli apparati, dei notabili e delle consorterie; l’altro è un prodotto di laboratorio che ha trasformato nullafacenti e analfabeti in statisti. Entrambi i partiti, grazie alle liste bloccate – chi nel chiuso delle segreterie, chi attraverso una farlocca piattaforma web – hanno mandato in parlamento gente che non avrebbe beccato una preferenza nemmeno alle elezioni del proprio condominio.

Ma, dicevamo, questo passa il convento.

I social network, poi, hanno aumentato la portata della cialtronaggine che caratterizza parecchi dei rappresentanti delle nostre istituzioni. La moda del momento, per esempio, nel pieno dell’emergenza Coronavirus, è la foto del politico mentre indossa la mascherina. Che si trovi in aula o sopra un aereo mezzo vuoto non importa. Mascherina sul viso e sguardo da uomo provato per il selfie da dare in pasto ai follower. Eccoli i nostri eroi che sfidando il pericolo raggiungono la Camera e il Senato, mentre noi stiamo sicuri nelle nostre tiepide case. Come se tutto ciò per loro rappresentasse un sacrificio, come se fosse volontariato, dimenticando stipendi d’oro e privilegi. E soprattutto mancando di rispetto a chi quelle mascherine quotidianamente deve indossarle per ore, fino a segnarsi il viso, per proteggere davvero sia noi che stiamo sicuri nelle nostre tiepide case sia loro, i politici eroi.