“Ho deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Palermo per omissione di atti d’ufficio e interruzione di pubblico servizio. Si comincia dall’ospedale dei Bianchi di Corleone ma non mi fermerò: lo farò per tutti gli ospedali siciliani in cui non è garantito il diritto alla salute”. Lo dice Davide Faraone, vice-presidente di Italia Viva.

Non bastasse la polemica sulla rete ospedaliera, che coinvolge anche parecchi sindaci di centrodestra, ecco un nuovo grattacapo per l’assessore alla Salute. “Il governo regionale ha scientemente lavorato per far morire il punto nascita di Corleone – dice Faraone – negando figure indispensabili come pediatri e neonatologi. Se la chiusura servisse a garantire la sopravvivenza di quello dell’Ingrassia di Palermo, in cui il primario di neonatologia è Vincenzo Duca, consuocero dell’assessore, lo scandalo assumerebbe proporzioni enormi. I 500 parti annui richiesti per mantenere un reparto vengono infatti raggiunti proprio grazie al centinaio di mamme costrette a spostarsi da Corleone a Palermo. Perché con la nuova rete ospedaliera Corleone viene fortemente ridimensionato? Perché l’Asp di Palermo, guidata fino a pochi mesi fa dalla stessa Faraoni, non ha mai attivato convenzioni con altri ospedali, come il Civico, per garantire pediatri, come invece è stato fatto altrove? L’obiettivo vero è chiaro: smantellare chirurgia e ginecologia a Corleone e lasciare solo un pronto soccorso simbolico”.

“E la vergogna più grande – prosegue il renziano – è nelle parole dell’assessore, che ebbe il coraggio di dire che ‘le donne di Corleone ritengono più chic partorire nelle cliniche di Palermo’. Ho incontrato io stesso quelle mamme: si sono sentite offese e umiliate. Parliamo di un bacino di 60 mila abitanti, con la cardiologia che sopravvive grazie a medici pensionati. Questa è la fotografia della sanità di Corleone, e è la responsabilità politica e morale di Daniela Faraoni e del governo Schifani”, conclude.

Intanto per la nomina di Direttore generale dell’Asp di Palermo, vacante da nove mesi, spunta il nome di Angelo Aliquò, attuale Dg al San Camillo di Roma, già visto a Ragusa. Tra le ultime esperienze quella all’Asl di Frosinone e allo Spallanzani. Il diretto interessato, però, smentisce: “Un’ipotesi del tutto fantasiosa, che smentisco per almeno due motivi – ha spiegato a InSanitas -. Il primo è che nessuno me lo ha chiesto e il secondo è che, anche se me lo chiedessero, non accetterei in quanto ho preso un impegno con il presidente Rocca che intendo rispettare”. In dirittura d’arrivo anche la nomina del nuovo Direttore alla Pianificazione strategica dell’assessorato: sei candidati (su 14) hanno superato il primo step.