Forse la miglior interpretazione di questo strano combinato disposto tra l’esito dei referendum e i primi exit poll dei comuni al voto è uno scarno messaggio che arriva sul telefono dei cronisti prima delle 22, quando le urne sono ancora aperte ma già sui telefoni degli addetti ai lavori impazzano le rilevazioni che usciranno di lì a poco. Lo manda la Lega, e informa che Matteo Salvini non dirà una parola in serata. Ci si vede domani, ma con calma, perché la giornata del segretario è piena di altre urgenze, dal consiglio federale a un vertice di partito sullo spread e le scelte di Bruxelles, ritornata improvvisamente grande nemico da fronteggiare. Continua sull’Huffington Post