Immaginate un partito in cui due dirigenti di primo piano litigano. Si mandano messaggi velenosi, si sgambettano, si detestano cordialmente, cercano di prevalere l’uno sull’altro con qualunque mezzo, qualsiasi colpo basso è lecito, lo scontro è senza esclusione di colpi. E questo si ripercuote in basso, giù per le rispettive correnti, un tutti contro tutti che infine, dopo anni, porta inevitabilmente a una scissione. Ora immaginate un partito dove scissionisti e non rimangono tutti insieme sotto la stessa insegna, gli uni in maggioranza gli altri all’opposizione, divisi ma uniti, come se non fosse successo nulla, e con l’unico effetto concreto ed immediato che i primi vengono definiti come Partito 1, i secondi come Partito 2. Non è un racconto di fantasia, un’iperbole dei bizantinismi ai quali ci ha abituato la politica italiana, quel partito esiste e si chiama Forza Italia. Continua su Huffington Post