Più disegni di legge presentati (392 contro 257) nei primi sei mesi della legislatura rispetto allo stesso periodo di quella precedente, ma meno leggi approvate (6 a fronte di 9) con un numero di sedute a sala d’Ercole (41 a 47) e nelle commissioni (197 a 206) inferiori rispetto a cinque anni fa. Sono alcuni dei dati forniti dal presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, in conferenza stampa a Palazzo dei Normanni, assieme al vice Nuccio Di Paola e al segretario generale Fabrizio Scimè, per fare un primo bilancio dell’attività parlamentare.

“Non voglio puntare il dito contro qualcuno, ma analizzare le criticità – ha detto Galvagno – Non ci interessa dire che siamo più bravi degli altri ma valutare i punti deboli e gli aspetti positivi”. Tra le maggiori criticità, il presidente dell’Ars, ha citato le impugnative: 66 articoli su 143 approvati, pari al 46,15%, a fronte dei 17 impugnati rispetto ai 132 approvatati cinque anni fa e pari al 12,8%. “Difficilmente per il futuro questa presidenza si assumerà altri rischi di norme che potranno essere impugnate”, ha avvertito Galvagno, che ha sollecitato le commissioni parlamentari ad accelerare i lavori di approvazione dei ddl già depositati e a non limitarsi a organizzare solo audizioni. Rispetto all’ultima Finanziaria, in parte a valere sui fondi Fsc, di provenienza europea, Galvagno ha spiegato che “la copertura era incerta rispetto a un accordo o a una programmazione, era una operazione rischiosa. Stiamo prendendo l’impegno per evitare in futuro incidenti di questo genere”.

Il presidente dell’Ars, pur dosando i toni, non è tenero nei confronti di Schifani e della sua squadra. “L’Aula può rimanere aperta anche h24 ma ci vuole carne al fuoco da mettere – ha spiegato Galvagno -. Ci sarà un confronto col governo. Vogliamo lavorare fino alla settimana prima delle amministrative del 28 e 29 maggio, in passato sotto elezioni il periodo di pausa è stato un tantino più lungo. Cercheremo di intensificare l’attività per recuperare. I rapporti col governo Schifani sono ottimi, aspettiamo che ci dia le priorità che intende portare avanti. Auspichiamo che in tempi celeri ci trasmetta quello che ritiene opportuno portare in aula”.

E’ il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Antonio De Luca, a riempire gli spazi rimasti vuoti: “L’unico vero dato che il presidente dell’Ars doveva comunicare non poteva comunicarlo senza il rischio di provocare una crisi di governo: se l’Ars è quasi catatonica e marcia con il freno a mano tirato la colpa principale è dell’esecutivo Schifani che in sei mesi di legislatura non ha praticamente cavato un ragno dal buco. Finanziaria a parte, tra l’altro in parte fatta a pezzi da Roma – dice Antonio De Luca – finora la produzione legislativa del governo Schifani è stata nulla. Il paradosso è che, come ha sottolineato lo stesso Galvagno, sono aumentate notevolmente le norme impugnate pur non avendo Schifani un governo ‘nemico’ a Roma, come diceva spesso Musumeci per discolparsi e per scaricare altrove la responsabilità dei suoi fallimenti. La verità è che con questo governo la Sicilia non ha speranze. Pure Schifani se n’è accorto e infatti parla di tagliando da fare dopo l’estate. Altro che tagliando, ripeto, qui c’è solo da rottamare”.

Nel pomeriggio se n’è avuta la riprova: Galvagno, dopo una prima sospensione, ha rinviato la seduta a martedì prossimo per mancanza del numero legale. “Non vi nascondo che sono in forte imbarazzo – ha sottolineato il presidente -. Non posso prendermela per le assenze dei deputati di minoranza perché può starci, ma devo constatare che la stragrande maggioranza degli assenti del centrodestra mette in grandissimo imbarazzo questa Presidenza che non può andare avanti. Stiamo provando con i vice presidenti, che si alternano con me, a tenere l’aula sempre aperta, però per me è inaccettabile che dopo sei mesi non ci sia una grande passione per il lavoro per cui siamo stati investiti. Ci rivedremo il 16 maggio, mi auguro ci sia la presenza del governo, vi dico davvero che è imbarazzante questa fase”.

In aula era presente l’assessore alla Sanità, Giovanna Volo, chiamata a rispondere a interrogazioni e interpellanze. Volo ha chiesto all’aula il rinvio per dare modo al suo dipartimento di riorganizzarsi per le risposte dopo la recente nomina del nuovo dirigente generale alla Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino. La richiesta è stata accolta da Galvagno fra i mugugni dell’opposizione. Da quel momento buio pesto.

Elogi per la Fondazione Federico II

Dal primo novembre al 30 aprile di quest’anno sono stati 171 mila le persone che hanno visitato palazzo dei Normanni. A fornire il dato che riguarda la Fondazione Federico II è stato il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, durante la conferenza stampa di questa mattina a palazzo dei Normanni. “La Fondazione sta facendo un gran lavoro, lo dicono i numeri – ha aggiunto Galvagno – L’anno scorso i visitatori sono stati in totale 239 mila”.