Una violazione lunga 12 minuti. Respinta da aerei italiani. Due F-35 dell’Aeronautica Militare italiana si sono levati in volo per allontanare tre jet russi che si sono spinti oltre il confine, sorvolando i cieli dell’Estonia. E, quindi, cieli della Nato. I Mig-31 russi sono stati intercettati nel giro di pochissimi minuti. E gli F35 italiani, che sono presenti in Estonia perché l’Italia ha il comando della missione Nato nella base aerea di Amari, li hanno respinti. Si sono levati in volo a seguito di uno scramble: il termine, in gergo militare indica l’ordine di decollo per intercettare un pericolo, un aereo sconosciuto. È la consueta azione che si compie quando una minaccia esterna sorvola i cieli di un Paese membro dell’Alleanza atlantica. Il secondo step, che è quello che gli italiani hanno compiuto subito dopo nei confronti dei jet russi, consiste nell’accompagnarli fuori dallo spazio aereo della Nato. Per allontanare il pericolo. Il respingimento è avvenuto senza resistenze da parte dei russi. Come, del resto, accade sempre all’interno di azioni che hanno il solo scopo di alzare la tensione. Di testare le capacità difensive, e i nervi, dell’avversario. Continua su Huffington Post
