Il “blasone” del Giro di Sicilia ferma le sfere nel Palermitano, dove per il passaggio della tappa di oggi (dal Parco di Selinunte a Mondello, 173 km), molte strade sono state interdette al traffico veicolare. Piccola premessa: il Giro di Sicilia, creazione di Rcs Sport (Cairo editore) generosamente finanziata dalla Regione siciliana, è una corsa a tappe di Serie B, come dimostra il campo dei partecipanti e l’affluenza dei tifosi lungo il percorso (bassa). L’obiettivo non è portare gli appassionati sulle strade – al passaggio di ieri di fronte alla cattedrale di Noto c’erano poche decine di persone – ma tentare di arricchire l’immagine della Sicilia con le immagini dall’alto. “Nella scelta delle tappe – ha ammesso l’assessore al Turismo – il governo Musumeci, in sintonia con Rcs Sport, ha privilegiato quei luoghi che grazie alle loro caratteristiche paesaggistiche potessero diventare occasione di promozione turistica in Italia e all’estero”.

Ma, come sempre, a causa delle strettoie che ci attanagliano, non si è riusciti a coniugare le potenzialità del bello alla funzionalità dell’esistente. Tant’è che dalle 13 alle 16 sono rimasti chiusi quattro svincoli lungo l’autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo, che nell’ultima settimana ha visto il traffico paralizzato e, anche nella giornata di ieri, tra gli svincoli di Mondello e Capaci, ha fatto segnare lunghe code per alcuni lavori di manutenzione da parte di Anas. Lo stop di oggi, invece, ha riguardato le uscite di Partinico, Terrasini, Capaci e Tommaso Natale. Domani, per lo svolgimento della terza tappa (da Termini Imerese a Caronia) sull’A20 Messina-Palermo saranno interdette al transito le rampe in entrata e in uscita dello svincolo autostradale di Castelbuono, dalle ore 12 alle ore 13.50, e dello svincolo di Tusa, dalle ore 13 alle 14.50.

Anche a Mondello, ovviamente, la Polizia municipale ha comunicato in anticipo (di un giorno) una sfilza di divieti di sosta lungo aree sensibili. Lungo il tracciato di gara già da ieri sera è impossibile parcheggiare e da questa mattina circolare a piedi, oltre che con l’auto. Chi si vorrà spostare verso la spiaggia dei palermitani, insomma, rischia di ficcarsi in un imbuto senza fine. In un budello impazzito che si somma ai numerosi altri cantieri che rendono le nostre strade improponibili e che pertanto – tale è il livello di intolleranza – ci faranno odiare anche il ciclismo.

Di per sé lo stato di disagio durerà poco. Ma chi amministra la cosa pubblica, e quindi la mobilità, ci ha abituato talmente male da farci storcere il naso sempre e comunque. Era successo con lo spot della Red Bull, che aveva mandato la circolazione in tilt per parecchie ore nel centro di Mondello. Poi – direte voi – il risultato è stato pazzesco (perché poco realistico). Ma questo Giro di Sicilia avrà la forza per emulare la Formula 1 di Max Verstappen, che ha fatto brillare la città di un luccichio che, da tempo, non le appartiene? Ci vorrebbe un miracolo, e ben altra cassa di risonanza.