Ha fatto fortuna sui rancori di Schifani

Andrea Peria, sovrintendente Foss

Mario Barresi, cronista dell’anno, scrive che Roberto Ginex – il portavoce del presidente della Regione – ha rassegnato le dimissioni: non è facile, nemmeno per un campione di resistenza umana, sopportare Renato Schifani con i suoi quotidiani e ossessivi rancori, con le sue bizze, con i suoi giri a vuoto, con le sue sfuriate; insomma, con quel suo carattere permaloso, livoroso, sospettoso, malmostoso. Chi lo sostituirà? Ovviamente s’avanza il fior fiore dei leccaculisti e, soprattutto si mobilita il fior fiore dei pagnottisti: tutti in corsa salivosa verso Palazzo d’Orleans. Ma sembra che non ci sia trippa per gatti: stando al racconto di Barresi, la trippa se l’è già mangiata in gran fretta Andrea Peria, un imprenditore che vanta un primato assoluto: è stato il primo ad abbandonare la zattera di Gianfranco Miccichè per saltare sul carro, dorato e promettente, di Schifani. Lo chiamano “il Centometrista” per la straordinaria velocità con la quale è riuscito a cambiare la casacca: altro che Giancarlo Cancelleri, altro che Caterina Chinnici.

Poco prima delle elezioni, ad agosto, l’ex presidente dell’Ars, anche se in caduta libera, lo aveva nominato presidente del Corecom – un ente talmente inutile che Nello Musumeci si era addirittura dimenticato di rinnovare i componenti – e gli aveva “regalato” di fatto, per cinque anni, uno stipendio di quasi quattromila euro al mese. Ma appena Schifani ha varcato la soglia di Palazzo d’Orleans l’uomo che era stato per tanto tempo lo spin doctor del coordinatore regionale di Forza Italia si è messo subito a disposizione del nuovo principe, rinnegando senza rimorsi il suo passato. Ed è bastato questo scatto da centometrista per entrare, come un fulmine, nel cerchio magico del Governatore. Dove ha conquistato ogni giorno spazi sempre più ampi e gratificanti. Prima in accoppiata con Ginex: erano le due “volpi argentate” che sussurravano all’orecchio di Schifani compilando l’elenco dei buoni e dei cattivi. Poi con un rastrellamento a tappeto di incarichi e appalti.

In quattro e quattr’otto, racconta sempre Barresi, Peria ha ceduto la titolarità della sua impresa – Terzo Millennio – alla moglie e, libero dall’apparente conflitto di interesse, ha finito per monopolizzare gli eventi più remunerativi della Regione e di Forza Italia: dalla convention del Politeama al mega party di Villa d’Orleans per gli ospiti del simposio internazionale sulla finanza sostenibile; fino al festival di Morgantina e al festino di Santa Rosalia. Contemporaneamente ha convogliato sulla sua persona, oltre al Corecom, un nuovo e prestigioso incarico: la sovrintendenza dell’Orchestra Sinfonica, vecchio feudo di Fratelli d’Italia.

Nemmeno Gaetano Armao o Simona Vicari, che sono sempre stati nel cuore del presidente della Regione, hanno avuto in così breve tempo un numero tanto consistente di elargizioni e di prebende. Gli incontenibili rancori di Schifani verso Miccichè hanno fatto la sua fortuna. Schifani che vai, Peria che trovi.

Giuseppe Maria Del Basto :

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