L’unico fattore preoccupante sono quelle 13 mila firme di una petizione in loro sostegno, quando nelle faccende di libertà individuali si infila il tribunale dell’opinione online è sempre meglio dubitare. Dei votanti, s’intende. Per il resto, perché tanto accanimento giudiziario – sono andati i Carabinieri come da Pinocchio – contro due genitori, una famiglia, che ha liberamente scelto di vivere felice, “senza stress” mettendo in pratica senza necessità di farlo sapere su Instagram i dettami spirituali e pratici che costituiscono l’iperuranio idilliaco del minimo comune pensiero moderno? Hanno tre figli, li accudiscono bene con amore, li vogliono crescere secondo la Sana dottrina: anabattisti del Terzo millennio. O i figli di Tozzi, li potremmo chiamare, il geologo col martello. Quello che insegna a non costruire, a non arginare, a non assembrarsi troppo. I figli di Greta o delle Pizie dell’Extinction, quelle del moriremo tutti perché vi ostinate a viaggiare con l’utilitaria diesel. Fosse vivo padre Turoldo, direbbe anche di loro “siete i nostri santi più belli”. Ebanista lui, Nathan, istruttrice di equitazione lei, Catherine. Lui inglese lei australiana, tutt’altro che ignoranti brutali o reietti dalla società. Sono andati a vivere in una casetta nemmeno malmessa nei boschi di Palmoli, aree interne di Chieti. Hanno un pannello solare per la luce, un pozzo per l’acqua, una fonte potabile vicina, animali e l’orto. Niente gas, ma il calore di fuoco e stufa. Autosufficienza, rispetto dei dogmi di zero emissioni e decrescita felice. Come vivono? “Svegliarsi col sole e dormire presto”, dice Catherine. In pratica come quelli che non vogliono l’ora legale. “Vogliamo la pace e la libertà”, “Qui i bambini sono sereni”. Che fanno di male?
Ma i loro tre bambini sono stati obbligati a lasciare la casa nel bosco – non dalla matrigna di Hänsel e Gretel, che almeno aveva un interesse pratico, ma da un provvedimento del tribunale per i minorenni dell’Aquila, che invece ha dei codici sul tavolo – e a trasferirsi in una struttura protetta per donne, con la madre. Sono andati a prenderli “gli assistenti sociali e un cospicuo dispiegamento di forze dell’ordine”, manco fossero criminali. Pare che tutto fosse nato da un ricovero ospedaliero dei bambini per un’intossicazione da funghi. Secondo voi la procura dei minori interviene coi carabinieri ogni volta che un bambino del Quadraro ha la cacarella da cibi ultra-processati? Vivono a emissioni zero, non cementificano, non hanno intenzione di fondare una città o una fabbrica in una zona sismica, non mangiano cibi industriali, niente fast né junk fashion, niente telefonini, AI, TikTok, zero bullismo. E’ la decrescita per loro felicissima.


