A quanto pare il fascicolo relativo a Tommaso Dragotto, 85 anni, nominato incautamente da Schifani presidente dell’Irfis, è approdato alla procura della Repubblica: pur di conquistare il vertice dell’istituto di credito, il patron di Sicily by Car aveva reso dichiarazioni un po’ azzardate. Poi, quando gli hanno fatto notare che in quel carteggio potevano esserci estremi di reato, l’aitante imprenditore se l’è data a gambe e ha infiocchettato la fuga con una bugia. Ha detto che si era dimesso perché preferiva dedicarsi all’espansione della sua azienda. Invece lo hanno dimesso e hanno inviato le carte in Procura. Vicenda conclusa? No. Il silenzio di Schifani di fatto ha avallato il bluff. Il presidente della Regione avrebbe dovuto informare l’opinione pubblica e non l’ha fatto. I Brancaleoni di Sicilia: sbagliano, impapocchiano e non dicono la verità. Si vergognano.