Devono esserci cose molto brutte nell’aria se Manlio Messina, ­capo della corrente turistica di Fratelli d’Italia, ha deciso di abbandonare il gruppo parlamentare del partito. Gli scandali che ha orchestrato da assessore regionale – la truffa di Cannes e gli scempi di SeeSicily – lo hanno travolto. Le nuvole nere che si addensano sulla sua testa sono fitte e minacciose. Nel settembre del 2022, quando Giorgia Meloni gli dava ancora retta, ha cercato riparo nell’immunità: si è candidato alla Camera ed è stato tra i primi eletti a Montecitorio. E’ diventato pure vice capogruppo. Ma la storiaccia di Cannes e le intercettazioni sul telefono di Sabrina De Capitani, la “key-account” che aveva combinato l’affare, l’hanno fregato. Il partito gli ha fatto capire di non essere più disposto a dargli coperture. Lui ha capito e ha tagliato la corda. Il peggio è dietro l’angolo.