Tra un riposino e uno strapazzo, l’onestissimo Nello Musumeci preferisce ovviamente la pennichella. E non si accorge che a lungo andare le prodezze del bullo che siede alla sua destra finiranno per incrinare quell’aura di immacolatezza sulla quale il presidente della Regione ha costruito la sua fortuna politica. A luglio, per tirarsi fuori dall’impiccio di un conflitto d’interesse, il bullo aveva annunciato la rinuncia alla delega che gli affida il controllo su Riscossione Sicilia, l’ente regionale che, a causa di 23 cartelle di tasse non pagate, lo minaccia di pignoramento. Ma all’annuncio non sono seguiti i fatti. Con l’arroganza che lo contraddistingue, l’azzeccagarbugli di palazzo d’Orleans si è limitato a fare la mossa. Come i guitti dell’avanspettacolo. Musumeci non ha applaudito ma non ha neppure fischiato. Ha preferito chiudere gli occhi per un altro sonnellino.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Il bluff del bullo e il sonno di Nello
gaetano armaonello musumeci
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