Una settimana di tregua: zona gialla rinviata

EMERGENZA CORONAVIRUS CORONA VIRUS COVID19 COVID 19 OSPEDALE SAN FILIPPO NERI. COVID-19 PNEUMO COVID REPARTO UTIR TERAPIA INTENSIVA RESPIRATORIA STRUTTURA SANITARIA PERSONALE SANITARIO IN ABBIGLIAMENTO PROTETTIVO TUTA PROTETTIVA TUTE PROTETTIVE

Nell’ultima settimana, complice il grande caldo, la somministrazione dei vaccini in Sicilia sono calate del 29%. L’Isola continua ad essere ultima in tutte le classifiche di specialità: il 30% della fascia 50-59 anni non ha fatto neanche la prima dose. Oggi la Cabina di Regia dell’Istituto Superiore di sanità si riunirà per stabilire le nuove fasce di rischio e decretare, eventualmente, le restrizioni in atto da lunedì prossimo. Ma la Sicilia, nonostante l’impennata dei ricoveri (solo ieri, una quindicina), rimane sotto le soglie di ospedalizzazione fissate dal Ministero, che prevedono il raggiungimento del 10% di occupazione delle Terapie intensive e del 15 nei reparti di area medica. Per la nostra regione, ieri, un altro primato: con undici pazienti intubati in ventiquattr’ore, siamo al primo posto per accessi in Rianimazione. La situazione è sempre più scottante e gli ospedali rischiano il collasso: per questo l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha già ordinato ai manager di operare la riconversione dei reparti attivati lo scorso marzo ai fini dell’emergenza, e assicurare il turnover in corsia: cioè dimettendo i pazienti più velocemente e puntando sulle cure domiciliari.

E ottemperando in questo modo ad alcune delle richieste provenienti dalla Lega, che si mobilita per il mantenimento della zona bianca. Il segretario del Carroccio, Nino Minardo, h chiesto di “fare il possibile e l’impossibile per riattivare tutti i reparti Covid e per dimettere tutti i pazienti che possono avere le cure domiciliari. Ho la massima fiducia nell’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, e aggiungo che se vi sono margini per recuperare ancora qualcosa al fotofinish serve uno sforzo di tutti i manager e direttori sanitari delle nostre Asp così come di ogni singolo medico e infermiere”. Per un’altra settimana, comunque, la Sicilia dovrebbe salvare la pelle. Ma le restrizioni potrebbero arrivare puntuali dal 23 agosto, quando – fra le disposizioni della zona gialla – sarà necessario tornare a indossare la mascherina anche all’aperto, mentre ai ristoranti potranno sedersi non più di quattro commensali per tavolo.

Un’altra questione urgente è recuperare posti nei Covid Hotel, che in queste ore si sono riempite di vacanzieri. Sono gli alberghi destinati alla quarantena. Ad esempio, la struttura “Villaggio Madonna degli Ulivi” a Viagrande ha tutti i 33 posti letto occupati da turisti e fuorisede. Il San Paolo di Palermo, dopo aver raggiunto il picco di 130 posti occupati (su 190 disponibili) è tornato leggermente a svuotarsi. La caccia al Green Pass, che ha provocato la corsa al tampone in molte parti dell’Isola, non riempie invece gli hub e i punti vaccinali: dal 4 al 10 agosto le somministrazioni sono state 155 mila, con un calo del 42 per cento dei richiami e del 9 per cento di prime dosi.

I numeri di mercoledì

Sono 868 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 14.406 tamponi processati (ieri erano 848 su 18.759 tamponi). L’incidenza sale al 6%. L’isola resta al primo posto tra le regioni per nuovi contagi giornalieri. Gli attuali positivi sono 15.584 con un aumento di 387 casi. I guariti sono 472, mentre nelle ultime 24 ore si registrano altre 9 vittime. Il totale dei decessi sale a 6.109. Sul fronte ospedaliero sono 518 i ricoverati, 20 in più rispetto a ieri, mentre in terapia intensiva adesso ci sono 59 persone (+9).

Paolo Mandarà :Giovane siciliano di ampie speranze

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie