Forse è arrivato il momento di chiedersi che cosa intende Musumeci quando sventola la parola onestà-tà-tà. Perché una cosa è farne una bandierina, buona per le campagne elettorali da condurre tra Scordia e Militello; un’altra cosa è metterla in pratica. Bene, un presidente della Regione che tollera un assessore al Turismo talmente inetto e inconcludente da non riuscire neppure a nominare, dopo tre mesi, un consigliere d’amministrazione dell’Orchestra sinfonica, può ancora definirsi un buon presidente? Si dirà: forse Musumeci avrà pure altro a cui pensare. Ma il fatto è, caro Governatore, che la sua cecità e il suo mutismo progrediscono di giorno in giorno. Non ha visto sparire i 91 milioni del censimento fasullo e non ha mai detto una parola sullo strapotere che bulli e avventurieri ormai esercitano a Palazzo d’Orleans. Quando si sveglierà, se mai si sveglierà?
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Il Governatore dell’onestà-tà-tà
nello musumecisandro pappalardo
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