Sono tutti lì a combattere perinde ac cadaver, a darsi sciabolate che neppure al tempo dei moschettieri. Sono tutti lì a cercare di conquistare la segreteria regionale del Pd: Davide Faraone contro Teresa Piccione; Giuseppe Lupo e Antonello Cracolici contro Faraone; Luca Sammartino e Totò Cardinale contro Cracolici e Lupo. Ma nei giorni cruenti della battaglia manca all’appello l’uomo che si era addirittura proposto come salvatore della patria: Leoluca Orlando. Ricordate con quanta pompa magna il sindaco di Palermo varcò la linea del Rubicone e si arruolò nell’esercito di Matteo Renzi? Era il gennaio di quest’anno. Ma dopo gennaio venne marzo e le elezioni di marzo portarono il Pd di Renzi alla disfatta. Da quel momento l’intrepido Orlando è sparito. Era il sindaco del multiculturalismo. Ora è anche il leader del multiparaculismo. Viva Palermo e Santa Rosalia.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Il multiparaculismo del sindaco Orlando
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