Il Palermo condannato alla Serie C

Un ciclone sul Palermo calcio: il Tribunale della Figc ha accolto la richiesta della procura federale e ha retrocesso il club rosanero all’ultimo posto della classifica del campionato di Serie B, condannandolo quindi alla retrocessione in C. Altro che playoff. Il collegio presieduto da Cesare Mastrocola si è pronunciato sull’ipotesi di illecito amministrativo contestato al Palermo. Il tribunale ha invece dichiarato inammissibile il deferimento nei confronti dell’ex presidente Zamparini, dato che non risulta più un tesserato.

L’ex patron rosanero, per il quale la procura aveva chiesto l’inibizione e la preclusione da incarichi federali, e i suoi collaboratori, avrebbero falsato il bilancio per tre anni di fila, ottenendo l’iscrizione nei campionati di riferimento senza avere le necessarie carte in regola. Cinque anni con preclusione – ovvero radiazione – sono stati inflitti ad Anastasio Morosi e due anni di inibizione a Giovanni Giammarva, rispettivamente presidente del Collegio sindacale e presidente del cda del Palermo. Il club risponde invece di responsabilità oggettiva e diretta dei capi d’imputazione elencati nel deferimento del procuratore Pecoraro e dell’aggiunto Chiné, con un’accusa di illecito amministrativo legata all’operazione Mepal-Alyssa. La Procura federale aveva contestato la plusvalenza realizzata tramite la cessione del marchio, sul filone dell’inchiesta già condotta dalla Procura di Palermo e che dal prossimo 2 luglio porterà a processo Maurizio Zamparini.

E adesso che succede? Che il Palermo avrà due giorni di tempo per fare ricorso alla Corte d’Appello federale, la quale dovrebbe pronunciarsi entro i dieci giorni successivi. Ma, un po’ a sorpresa, il Consiglio direttivo della Lega di Serie b, dopo la sentenza del Tfn, “ha deliberato all’unanimità di renderla immediatamente esecutiva e di procedere con le partite dei playoff con le date programmate lo scorso 29 aprile”. Niente slittamento: il Perugia accede alla post-season al posto dei rosanero, che invece retrocedono in compagnia di Foggia, Padova e Carpi. Non si disputano i playout: Salernitana e Venezia sono salve automaticamente.

IL TESTO DELLA SENTENZA
La Figc ha confermato la sentenza del Tribunale federale che prevede “per la Società US Città di Palermo Spa la retrocessione all’ultimo posto del campionato di Serie B della stagione sportiva in corso 2018/2019» per responsabilità diretta in illeciti amministrativi riguardanti le stagioni 2014-17.

Il Collegio ha rilevato una «sistematica attività volta ad eludere i principi di sana gestione finanziaria e volta a rappresentare in maniera non fedele alla realtà lo stato di salute della società deferita. A fronte di tali circostanze, è derivato il compimento di attività chiaramente elusive, idonee a non fotografare la reale situazione della società, proseguite ininterrottamente dal 2015 al 2018 e aventi il loro apice relativamente al bilancio al 30 giugno 2016 le cui alterazioni, per quanto risulta dagli atti oggetto del giudizio, hanno consentito di conseguire l’iscrizione al campionato di calcio 2017/2018. A fronte, pertanto, delle riconosciute responsabilità degli odierni deferiti ed in ragione della gravità degli illeciti, il Tribunale ritiene di accogliere le richieste formulate dalla Procura Federale».

IL RICORSO DEL PALERMO
Il neo presidente del Palermo, Alessandro Albanese, annuncia ricorso immediato al Tar contro la decisione della Lega di B di dare il via ai playoff. E i toni non sono certo concilianti: “Cosa più vergognosa di questa ai danni di una società di calcio non si poteva fare. E’ una vergogna che è stata decisa da tutti coloro che avrebbero corso il rischio di essere estromessi da una decisione diversa da questa. Qua non si parla più di etica dello sport. Questa è una decisione contraria a tutti i dettami dello sport e per questo stiamo ricorrendo alla giustizia amministrativa d’urgenza. È una truffa alla credibilità dello sport. L’unica cosa seria che si potesse fare era quantomeno attendere l’esito del nostro ricorso. Ma così non c’è più giustizia. Questa del consiglio di Lega è stata una vergognosa presa di posizione per interessi biechi dei partecipanti. Andate a vedere da chi è composto il consiglio di Lega. Sono tutti coinvolti e implicati. Direi quasi che c’è un conflitto d’interessi addirittura parentale. È un danno grave alla credibilità dello sport. Questa decisione agevola Salernitana e Venezia, che non faranno i play-out. Gli avvocati del Palermo, affiancati da esperti di diritto sportivo di fama internazionale, presenteranno ricorso al Tar nei confronti della decisione della Lega B. Non si è mai visto che a decidere sia chi è interessato al giudizio. E poi una sentenza appellabile non può essere esecutiva. Se iniziano i play-off non si può tornare indietro, si può avere solo un risarcimento. Non può passare il messaggio che chi giudica è lo stesso che poi beneficia della sentenza”.

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