Alle dichiarazioni di Galli è giunta, oggi, la replica di Gerardo Botti, Direttore Scientifico “IRCCS Fondazione Pascale”. “Noi non pretendiamo, con il protocollo che ci ha autorizzato l’Aifa, di dire che abbiamo scoperto il vaccino, assolutamente: è un farmaco sintomatico che serve a curare i pazienti nella fase avanzata della loro malattia. Il problema – ha ribadito Botti – non è provare questo farmaco ma è fare in modo (e questo noi lo abbiamo fatto) di cominciare un sistema di terapia che chiamiamo off-label compassionevole ovvero quella terapia che si fa quando non abbiamo altre possibilità terapeutiche per soggetti che, magari, andrebbero incontro a delle gravissime complicanze. Adesso, quello che c’è di valido (e questo ci fa molto piacere) è che questa terapia diventa terapia di sistema attraverso questo protocollo. Ritengo che, per quanto qualche sapientone possa mettere in dubbio il metodo, semplicemente penso soltanto sia una reazione dettata dalla saccenza, dalla presunzione, dai deliri di onnipotenza che in questo momento rappresentano proprio l’ultimo dei gradini dei valori sociali”.