C’è il pagnottista degli affari: gira per gli aeroporti e si presenta come “l’uomo di Schifani”: il bluff gli riesce, eccome. C’è poi il pagnottista della fuffa: non ha titoli e non ha incarichi ma per lasciare intendere che fa parte del giro che conta pubblica a giorni alterni su facebook la foto dell’ingresso principale di Palazzo d’Orleans: lui non ci lavora ma il trucco gli serve per acquistare credibilità. E c’è infine il pagnottista musicale: riceve dalla Regione non uno ma due stipendi ed è così servizievole che, se capita, accompagna alle cerimonie pure la moglie del presidente. Ma il destino è una canaglia. Nessuno dei tre ha avvertito il governatore dell’arrivo a Palermo del magnate giapponese. E nessuno gli ha procurato un invito alla faraonica festa di compleanno in programma al Politeama. Povero Schifani. Neppure i pagnottisti ha saputo scegliersi.