Si celebrano i cento anni della nascita di Leonardo Sciascia e tutti sostengono di rifarsi al suo garantismo, anche i colpevoli: così ha scritto, con incontaminata lucidità Francesco Merlo su Repubblica. Si ricorda con amore e con dolore Piersanti Mattarella, assassinato nel giorno dell’Epifania di quarantuno anni fa e tutti si sgomitano per apparire gli eredi del suo pensiero e del suo coraggio. Si accavallano i ricordi e i dibattiti. Si spreca la retorica ma si intravede anche qualche faccia di bronzo: come quella di un noto professionista dell’antimafia che nei giorni della polemica sputacchiò sul maestro di Regalpetra e oggi, invitato sulla passerella della memoria, elogia le sue eresie; o come quella di un noto avventuriero della politica che sosta in via Libertà con la spudorata ambizione di somigliare al presidente che governava con le “carte in regola”.