Vagonate di soldi per opere che difficilmente vedranno mai la luce. Non bastassero i 300 milioni spesi negli ultimi trent’anni – fra progetto e contenziosi – per alimentare il sogno del Ponte sullo Stretto (che in qualcuno ancora alberga), in Sicilia continua la caccia agli sprechi. L’ultimo, ancora potenziale, è stato foraggiato dal governo nazionale, e riguarda i fondi per uno studio di fattibilità commissionato dal Comune di Palermo per la realizzazione, pensate un po’, di un tunnel sotterraneo di 12 chilometri che collega le autostrade per Trapani e Catania.

L’idea balenata nella testa di Giancarlo Cancelleri, e condivisa dal sindaco Leoluca Orlando, ha già prodotto un impegno per le casse dello Stato, come annunciato dal deputato nazionale del M5s, Adriano Varrica: “Grazie ad un’azione di pressione siamo riusciti a recuperare questo milione e mezzo di euro di fondi ministeriali che il Comune non aveva richiesto – s’è gonfiato il petto l’esponente grillino -. Queste risorse potevano essere destinate esclusivamente a studi di fattibilità di opere strategiche per la nostra città ed è per questo che la scelta è caduta sul collegamento tra Porto e Circonvallazione per il quale esisteva un protocollo d’intesa tra Comune, Autorità portuale, Provveditorato e ANAS. Grazie a questo passaggio saremo nelle condizioni di valutare più nel dettaglio costi e benefici di quest’opera potenzialmente rilevante”.

Saverio Romano, responsabile di Eurispes per il Mezzogiorno, non ne ha mai voluto sapere di quest’opera: “Beata ignoranza. Non hanno considerato che l’autostrada a è 50 metri sul livello del mare e scavarci sotto è impossibile. Rimango esterrefatto e senza parole”, aveva spiegato a Buttanissima. Nelle stime iniziali, il passante autostradale potrebbe costare 1,2 miliardi, che ovviamente non ci sono. Il progetto (i lavori dovrebbero durare cinque anni) prevede un percorso interamente sottoterra che attraversa la città di Palermo creando uno svincolo per il porto e gli imbocchi all’altezza dello svincolo di Villabate e dell’ospedale Cervello. “Si tratta di un’opera che certamente cambierebbe in modo radicale la mobilità a Palermo – aveva commentato il sindaco Orlando nell’agosto 2020 – senza però alterarne, anzi favorendo un recupero di vivibilità, nei grandi assi viari. È ovviamente un’opera impegnativa sotto il profilo finanziario, ma soprattutto sotto il profilo costruttivo ed è, quindi, necessario che sia preceduta da uno studio di fattibilità adeguato, consistente e accurato”. Eccoli, i fondi. Lo studio di fattibilità può cominciare. Qualcuno – i soliti consulenti, avvocati e studi professionali di turno – ne uscirà più ricco. E Palermo? Ne trarrà davvero beneficio?