Il virus fa scoppiare gli ospedali

L’effetto valanga è arrivato. Gli ospedali sono nuovamente intasati e le Asp, su indicazioni dell’assessore Razza, stanno producendo il massimo sforzo per riconvertire i reparti ai livelli dello scorso marzo. Al momento risultano ricoverati in Terapia intensiva 103 pazienti, di cui la stragrande maggioranza – secondo Musumeci – non sono vaccinati (i dati si avvicinano sempre di più alla zona gialla). Le cure extra Covid, va da sé, ne stanno risentendo. Il Policlinico di Palermo ha detto stop ai ricoveri ordinari, tranne per le urgenze. All’ospedale Ingrassia, invece, ieri c’erano 8 ambulanze in coda, in attesa che si liberasse un posto al Pronto soccorso. Sono stati bloccati, inoltre, i ricoveri nei reparti di Chirurgia e Ortopedia. Anche al Policlinico di Catania, in questi giorni, si registra un sovraffollamento.

“Da un mese a questa parte siamo in emergenza e le attività chirurgiche vengono un po’ compresse – dice a Repubblica Gioacchino Oddo, direttore generale dell’Asp di Trapani – A luglio avevamo sette ricoverati in degenza ordinaria e nessun paziente in rianimazione. Oggi abbiamo 82 pazienti e 10 in rianimazione”. Stessa situazione più o meno a Ragusa, dove è stato riconvertito il reparto di Medicina, sono stati accorpati quelli di Urologia e Chirurgia, e solo nella giornata di ieri 11 pazienti hanno richiesto le cure della Terapia sub-intensiva. Altri undici si trovano in Rianimazione, 16 nel reparto di Malattie infettive, 13 in Astanteria. Per un totale di 51 casi solo all’ospedale Giovanni Paolo II, dove il Pronto soccorso è saturo. Al San Giovanni Di Dio di Agrigento è tornata ad allungarsi la lista d’attesa per gli interventi non urgenti. La Regione contava di smaltire l’arretrato entro il 6 settembre, ma a questo punto i piani saranno rivisti. In un anno e mezzo di pandemia si stima che siano saltati 50 mila interventi chirurgici e 3 milioni fra visite ed esami (radiografie, Tac eccetera) nelle strutture pubbliche e private.

Ma non è tutto. Da qui al 15 ottobre il personale in dotazione alla medicina d’urgenza si assottiglierà. Andranno via i neolaureati assunti con contratto Co.co.co. e i primi effetti saranno visibili negli ospedali di Partinico (dove oggi su 24 ricoverati Covid, ci sono 24 non vaccinati), Corleone e Termini Imerese. Ma anche in tanti altri presidi siciliani. Siamo alla quarta ondata, ma la sanità siciliana è sempre in difficoltà.

I dati aggiornati di giovedì

Sono 1.097 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore nell’Isola a fronte di 17.082 tamponi processati i. L’incidenza scende al 6,4%. La Sicilia resta al primo posto per nuovi contagi giornalieri. Al secondo posto c’è la Lombardia con 758 casi. Gli attuali positivi sono 26.110, con un aumento di altri 604 casi. I guariti sono 478, mentre si registrano altre 15 vittime che portano il totale dei decessi a 6.274. La Regione comunica che i deceduti riportati in data odierna si riferiscono ai seguenti giorni: 4 del 24 agosto ’21, 3 del 23 agosto e 2 del 12 agosto. Sul fronte ospedaliero sono adesso 855 i ricoverati, 2 in più rispetto al giorno precedente, mentre in terapia intensiva sono 103, uno più rispetto a ieri. Sul fronte del contagio nelle singole province la situazione è la seguente: Palermo 254, Catania 231, Messina 35, Siracusa 139, Ragusa 12, Trapani 131, Caltanissetta 96, Agrigento 84, Enna 115

Paolo Mandarà :Giovane siciliano di ampie speranze

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