Ma dove sono finiti i sacri custodi della legalità? Tra i mosaici e gli stucchi dorati di Palazzo dei Normanni non si pavoneggiano solo i settanta deputati, con i loro sprechi e i loro sfrontati privilegi. Si muove anche, con paludata compostezza, una pletora di questori e super burocrati ai quali spetta il compito di accertare come vengono spesi i milioni di euro che l’Ars amministra in totale autonomia. Da quando la magistratura ha denunciato l’allegra gestione del presidente Galvagno, i controllori avrebbero dovuto aprire di più gli occhi. Ma non c’è scandalo che, in quel Palazzo, abbia il potere di cambiare le cose. Si scialacquava prima e si continua a scialacquare pure dopo. Senza limiti, senza pudore. E senza nessuno che chieda a Galvagno conto e ragione delle sue cinquantacinque missioni in giro per il mondo, ma profumatamente pagate dai siciliani.