Angela Foti si sarebbe rifiutata di firmare l’atto con cui il Consiglio di presidenza dell’Ars si costituisce parte civile nella causa per calunnia intentata contro il giornalista Paolo Borrometi. Secondo i verbali, per non dare adito a una “guerra fra bande dell’antimafia”. Claudio Fava ha trovato “miserabile” l’annotazione della Foti, che oggi però ha replicato su “La Sicilia”: “Avevo chiesto al Consiglio di rinviare la decisione vista la delicatezza della questione, ponendo come priorità il tentativo di arrivare a una ricomposizione bonaria della vicenda (…) Sia Borrometi che Fava sono illustri esponenti di un fronte antimafia e, e al di là di chi avrà torto o ragione nell’eventuale vicenda giudiziaria, il messaggio che arriverà ai cittadini siciliani è quello di una spaccatura che per me bisognava evitare perché il rischio, alla fine, è che perdano tutti”. La Foti si scaglia poi contro il commento di Fava sul suo conto: “Non sapevo di rientrare nel suo campo visivo, visto che quando è in Assemblea sembra muoversi in un iperloop personale. Prima di lanciarsi in esternazioni così forti, avrebbe dovuto leggere con attenzione gli atti del consiglio di presidenza, del quale non c’è ancora un verbale, anziché fidarsi di chi gli ha riportato una versione incompleta in modo malevolo”.