Bisognerebbe forse rileggere i documenti del Concilio Vaticano che nel luglio del 1870 proclamò l’infallibilità del Papa. Perché tra quelle carte dev’esserci certamente un codicillo che estende gli effetti del dogma, oltre che al Soglio di Pietro, anche al Viceré di Palazzo d’Orleans. Cioè a Renato Schifani, il presidente che non sbaglia mai. Le responsabilità infatti sono sempre degli altri: di chi lo sostituisce, di chi lo circonda o di chi lo affianca nel governo di questa sfortunata Regione. Le scelte sulle strozzature della Palermo-Catania le ha fatte lui che è il Sommo Commissario. Ma appena è esploso lo scandalo di un ingorgo indecente e insopportabile, il Gran Camaleonte si è tirato subito indietro e ha scaricato la responsabilità sui vice commissari. Anziché recitare un umile “mea culpa” si è appellato ancora una volta al dogma dell’infallibilità papale.