Una visita del presidente della Regione nella nuova sala vip dell’aeroporto di Palermo si è trasformata in un caso amministrativo. Domenica mattina, Renato Schifani ha fatto un ingresso riservato nella lounge “Prima Vista”, inaugurata da appena un mese e gestita dalla società Aviapartner, una delle tre che curano l’handling a Punta Raisi. Da lì è partita una segnalazione che ha innescato un’ispezione lampo da parte di sette ispettori dell’Asp di Palermo e il successivo provvedimento di chiusura dell’area ristoro.

Secondo la ricostruzione pubblicata da Repubblica, tutto avrebbe avuto origine da una richiesta del presidente: un cornetto vuoto, che però non era disponibile tra i prodotti freschi. Dopo aver optato per un pacco di fette biscottate confezionate, Schifani avrebbe cercato un cestino per smaltire l’imballaggio, senza trovarne. La spiegazione fornita dallo staff — ovvero l’assenza dei contenitori per motivi di sicurezza, prassi comune in molte sale vip aeroportuali — non avrebbe placato il governatore, che avrebbe lasciato la sala adirato, facendo immediatamente partire una telefonata.

Pochi minuti dopo, sempre secondo il quotidiano, sette funzionari dell’Asp provenienti da Partinico si sono presentati nella lounge e hanno dato avvio a un’ispezione tra lo stupore dei presenti. Al termine del controllo, i tecnici hanno rilevato una serie di irregolarità amministrative, tra cui la mancata presentazione della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività).

Diversa la versione fornita in serata dallo stesso presidente della Regione, che ha smentito ogni polemica legata ai cornetti o ai cestini: «Alcuni cibi cotti non apparivano freschi ma risalenti a giorni pregressi (caponata e riso) – ha dichiarato -. Per questo ho richiesto controlli immediati all’Asp». Schifani ha parlato di una legittima preoccupazione per la sicurezza alimentare. L’Asp di Palermo, sulla base della relazione dei propri ispettori, ha adottato un provvedimento formale che dispone «la chiusura immediata della sala Prima Vista», motivando la decisione con «la mancanza delle procedure per garantire la corretta somministrazione di pasti e alimenti, in violazione al diritto alla salute». Alla società Aviapartner viene contestata in particolare «la mancata predisposizione delle procedure di autocontrollo basate sui principi del sistema Haccp». Il provvedimento specifica che la chiusura potrà essere revocata «successivamente all’accertamento dell’avvenuta eliminazione delle non conformità maggiori e dell’efficacia delle azioni correttive e preventive».

E in effetti la revoca è già arrivata: da questa mattina la lounge è tornata operativa anche se manca la somministrazione dei cibi freschi.