Ora che il disastro del click day è arrivato all’epilogo, sarebbe bene che i tre campioni dell’inconcludenza – Musumeci, Armao e Turano – facessero una riflessione sulla “maledizione digitale” che da oltre quindici anni perseguita la Sicilia. Tutti gli uomini di Palazzo d’Orleans, da Cuffaro in poi, hanno allestito un ributtante teatrino: si sono inventati l’idea che la Regione potesse dotarsi di un suo sistema informatico; hanno stanziato una pioggia di milioni e hanno fondato una società che poi hanno puntualmente trasformato in un carrozzone clientelare e in un rifugio di sottogoverno per i trombati della politica, primo fra tutti quell’Antonio Ingroia, professionista dell’antimafia, che neppure Campobello di Mazara ha voluto come sindaco. Su quel carrozzone hanno danzato anche Musumeci e Armao. Che ora, davanti al disastro, non sanno più come vergognarsi.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
La maledizione digitale che perseguita la Sicilia
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