Povero Musumeci. Ben sapendo di non avere né i numeri né il respiro per imporre all’Assemblea regionale l’approvazione della manovra finanziaria, è andato ancora una volta in pellegrinaggio dai grillini per chiedere misericordia. Non si sa ancora quale sarà la risposta dei pentastellati. L’unica cosa certa è lo smarrimento. Anzi, il candore da sonnambulo con cui il governatore affronta la nuova prova del fuoco. Riuscirà a superare da qui al 31 gennaio le forche caudine di Palazzo dei Normanni? Forse bastava presentare una manovra degna di questo nome e non quattro carte strampalate messe insieme da un bullo, forse distratto da altre cose. La pioggia di emendamenti è un segnale di insofferenza: deputati e assessori non sopportano più le arroganze di un guitto della politica promosso da Berlusconi, non si sa per quali meriti, a sovrastante di Palazzo d’Orleans.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
La manovra del bullo, un guaio per Musumeci
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