La Regione dei catanesi

Il presidente dell'Ars e coordinatore regionale di Forza Italia, Gianfranco Micciché, si scaglia anche su Armao: "Ha fallito su tutto"

“Da presidente dell’Assemblea sarebbe grave se mi mettessi a fare campagna acquisti. Vi assicuro che non è così”. Gianfranco Micciché usa un paragone calcistico per rappresentare la seconda giovinezza di Forza Italia in Sicilia, e le continue adesioni al gruppo parlamentare azzurro: “I giocatori forti vogliono giocare nelle squadre forti. Forza Italia è l’unica che può vincere lo scudetto”. Prima La Rocca Ruvolo e Caronia, poi Daniela Ternullo. Nei prossimi giorni potrebbe essere il turno di Luisa Lantieri. Di questo passo anche per Musumeci sarà difficile resistere al pressing del rimpasto. Il tema della coalizione, a Micciché, lascia l’amaro in bocca. Quindi, cominciamo dalle cose liete.

Ma è proprio vero che tutti vogliono venire in Forza Italia? E’ una scelta in controtendenza rispetto a quanto accade nel Paese.

“Eppure Berlusconi resta Berlusconi a Milano come a Palermo. E anche il simbolo non è mai cambiato. Io ho un’altra spiegazione”.

Quale?

“Che noi un partito ce l’abbiamo. Altrove no. Sono stanco di ripeterlo, ma l’esempio più calzante è quello delle ultime Europee: Berlusconi, in Sicilia, ha preso 90 mila voti. Il secondo è arrivato a 75 mila e il terzo poco dietro. Nel Triveneto, dove si sommano i voti di tre Regioni, il secondo più votato ha collezionato nove mila preferenze. E ci sono un mare di candidati che non arrivano neanche a cento… Ma che razza di politico non riesce a prendere cento voti?”.

Il ragionamento è valido. Ma perché tutti in Forza Italia, e tutti adesso?

“Dopo le Amministrative di ottobre in tanti hanno capito che Forza Italia è l’unico partito nazionale che in Sicilia ha le spalle coperte. Con un elettorato solido. Gli altri sono inferiori in termini di consenso. Questo è un caso più unico che raro in Italia, e ha destato curiosità”.

C’è posto anche per la Lantieri?

“Luisa è una grande donna, che è stata eletta per la prima volta all’Ars con Grande Sud. Per me è anche un fatto di cuore. Detto questo, si faccia mostrare il telefono dalla Lantieri: non ci troverà neanche una mia chiamata. E’ chiaro: ha parlato con me, come con altri deputati di Forza Italia. Si sta facendo un’idea e credo sia pronta a intraprendere questo percorso. Non le metterò alcuna fretta”.

Dopo il passaggio di Margherita La Rocca Ruvolo a Forza Italia, l’Udc ha parlato di “spettacolo avvilente”, sostenendo che il presidente dell’Assemblea regionale non possa legittimare un cambio di casacca all’interno della stessa coalizione.

“Non possono farmi questo ragionamento alla prima occasione in cui è Forza Italia a non perdere deputati. Prima sì e adesso no? Che cambia?”.

C’è un siparietto a distanza con l’ex governatore Cuffaro. Lei ha detto di non provare alcuna emozione per la Dc, lui ha risposto che dovreste incoraggiarlo, anziché sbuffare.

“Ho fatto marketing per buona parte della mia vita, poi ho provato ad abbinarlo alla politica. In questo momento credo che la gente di tutto avesse bisogno, tranne che di un ritorno al passato. Ripensare alla Dc, vuol dire fare un danno a chi, come me, sta provando ad aggregare un centrodestra moderato. Questi ricordi, che per alcuni sono incubi, non producono nelle persone buoni risultati di memoria”.

Non crede che qualcuno possa avere nostalgia dei valori della Balena bianca?

“Non credo che i giovani, oggi, abbiano l’obiettivo di diventare dei nuovi Andreotti. Il mondo è andato avanti. I continui balzi dei risultati elettorali, che fanno passare i Cinque Stelle dal 50% delle Politiche all’impossibilità di presentare le liste nei Comuni, o che vedono Forza Italia (nonostante la Sicilia) crollare dal 38 al 15%, sono dovuti al fatto che non esiste più un meccanismo ideologico del voto. Ai cittadini non frega più niente della destra o della sinistra, ma soltanto del modo in cui arrivare a fine mese. L’unico obiettivo è avere governi efficienti. Ci riesce il centrosinistra? Giù il cappello… Ci riesce il centrodestra? Chapeau… Ci riescono i Cinque Stelle? Impossibile”.

Ma al governo ci sono arrivati.

“Sfatiamo questo mito: non si può affidare un governo a chi non è mai stato a scuola. Guardi cosa stanno combinando… I nostri pescatori sono ancora in Libia. E il livello di terrore che oggi c’è in Italia per questo Covid, non c’è da nessun’altra parte. La gestione del governo è terrificante. Non avrei mai immaginato si potesse arrivare a tanto”.

E’ deluso per il fatto che Musumeci non abbia impugnato l’ordinanza del Ministero della Salute che ha istituito in Sicilia la “zona arancione”?

“Io rimango male per tutto ciò che viene fatto e non mi convince. Se vuole una lista completa, facciamo notte”.

Ne fa parte il mancato turnover degli assessori, in ghiaccio da mesi?

“Anche questa è una cosa per cui sono rimasto male. Dopo tre anni di legislatura, qualsiasi governo analizza le cose da migliorare. Qui, invece, si fa un errore dopo l’altro”.

Ce ne dica uno.

“Io continuo a battere sulla questione territoriale. Gli assessori devono rappresentare tutta la Sicilia, compresa quella occidentale che al momento è completamente sguarnita. Il governo è sempre più Catania-centrico, e ogni giorno c’è un fatto nuovo a testimoniarlo. All’Irfis fanno una commissione d’esami per un concorso, e ci mettono tre catanesi. Alla Sinfonica comanda un catanese… Come se i migliori fossero solo a Catania. Ma in realtà i migliori sono ovunque. Questo meccanismo ci sta creando dei problemi. Dai l’impressione che non è la qualità a guidare la tua azione di governo, ma le amicizie. So che non è così, ma bisogna uscire da questo errore. Il governo non mi aiuta. Chiedete ai palermitani se Musumeci potrà essere di nuovo il candidato alla presidenza…”.

Non dovrebbe?

“Non dipende da me, ma in questo momento si sta facendo di tutto – con impegno e in maniera scientifica – per evitare che lo sia”.

Cosa pensa della mozione di censura nei confronti dell’assessore alla Salute?

“Razza è una persona giovane, ha mille attenuanti. Fa parte di un disegno del presidente Musumeci che personalmente condivido: cioè, impostare il governo sulla novità e sulla freschezza, l’esatto contrario di quanto vorrebbe oggi Cuffaro. Detto questo, di fronte alla consapevolezza di un errore, bisognerebbe saper chiedere scusa. Quando vengono presentate queste mozioni, piuttosto che pensare che “sono tutti degli stronzi”, sarebbe utile riflettere sul perché a te sì e agli altri no. In questa fase sull’assessorato alla Sanità è puntata una lente d’ingrandimento. Credo che Ruggero, pur non avendo fatto male, non faccia nulla per essere apprezzato. La politica è l’arte del dialogo e del confronto, avrebbe dovuto coinvolgere di più maggioranza e opposizione”.

E’ una critica al metodo più che al merito.

“Non posso contestare il merito, non sono così arrogante. Ma anch’io, a volte, mi prenderei a schiaffi per alcuni comportamenti avuti in passato. Ho schifiato persone da cui potevo e dovevo soltanto imparare. Oggi me lo rimprovero spesso. E’ proprio vero che la vecchiaia dà ottimi benefici mentali”.

A proposito di grandi vecchi. Berlusconi potrebbe offrire una stampella al governo Conte.

“Io sponde al governo Conte non gliene darei, perché rischiamo di essere travolti dalla sua immagine scadente. Ma il fatto che tutti cerchino il presidente, dopo averlo massacrato per anni, è una cosa straordinaria. Ci hanno messo un po’ a capirlo, ma Berlusconi è una delle persone migliori che siano mai esistite in Italia. Una delle migliori che io abbia mai conosciuto. Lo dico da sempre. E chi in passato mi ha dato del pazzo, sta cominciando a ricredersi”.

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