Dal 26 aprile e fino alla fine dell’anno scolastico si torna in classe anche nelle scuole superiori (secondarie di secondo grado). La presenza è garantita in zona rossa dal 50% al 75%. In zona gialla e arancione dal 70% al 100%. Aumentato, quindi, dal 60% al 70% il limite minimo per le superiori in presenza nelle zone gialle e arancioni. Per le università il decreto legge prevede che dal 26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività si svolgono prioritariamente in presenza. Nelle zone rosse si raccomanda di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno. Dal 26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività delle Università si svolgono prioritariamente in presenza. Nelle zone rosse si raccomanda di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno.

Un problema in meno anche per la Sicilia. Secondo molti presidi, la situazione più complicata da gestire è quella che riguarda gli istituti superiori: quasi nessuno, al momento, è riuscito a garantire il 75% delle lezioni in presenza, come stabilito dalle linee guida nazionali, a cui anche la Regione (sulla carta) si è adeguata. L’assessore Lagalla ha chiarito che “l’intenzione è quella di riportare in classe la totalità degli studenti. Stiamo attendendo che il governo nazionale emani ufficialmente il decreto sulla ripartenza delle attività ma posso anticipare che la Sicilia si adeguerà”. L’assessore all’Istruzione, tuttavia, non fa mistero delle difficoltà: “Siamo consapevoli che, almeno per le superiori, ci sono problemi legati alla grandezza delle aule, che almeno con le norme attuali non permettono di rispettare il distanziamento minimo fra studente e studente. Per questo motivo lasceremo ai presidi la facoltà di graduare la percentuale di alunni in classe in modo da assicurare che le norme di sicurezza siano rispettate”.

Ma c’è un’altra questione, forse più stringente, fuori dai recinti scolastici. Riguarda il trasporto pubblico. Gli spostamenti in sicurezza, che sarebbero dovuti entrare a regime dallo scorso gennaio, non hanno garantito un aumento delle corse tale da lasciare tranquilli ragazzi e genitori. Anche se il solito assessore Lagalla prova a mediare: “Quando abbiamo programmato il ritorno in classe del 75% degli studenti abbiamo potenziato i bus in circolazione. E secondo le nostre rilevazioni oggi mediamente ogni mezzo viene utilizzato per il 60% della capienza. Dunque si viaggia in assoluta sicurezza. E posso aggiungere che con l’assessore ai Trasporti è stato organizzato un potenziamento delle corse che permetterebbe di reggere anche il ritorno in classe del 100% degli studenti”. Già, ma quando? Implementare le corse sarebbe fondamentale a partire da subito. Ma è ormai chiaro che buona parte degli studenti, soprattutto quelli delle superiori, chiuderà l’anno scolastico in regime di didattica ibrida.

Un po’ in classe e un po’ a distanza, sebbene gli ultimi dati forniti dall’Ufficio scolastico appaiano molto incoraggianti: nelle 778 scuole oggetto di rilevazione (94%) sono stati fatti tamponi a 658.291 alunni delle scuole dall’infanzia al secondo grado e sono risultati positivi in 2.839 lo 0,43%. Su 81.099 docenti 434 sono risultati positivi (0,54%). Su 20.717 impiegati Ata 101 sono risultati positivi (0,49%).

Il bollettino di martedì

Sono 1.148 i nuovi positivi al Covid19 in Sicilia su 25.779 tamponi processati, con una incidenza del 4,4%. La Regione è quarta per numero di contagi giornalieri dietro la Campania, la Lombardia e la Puglia. Le vittime nelle ultime 24 ore sono state 36 e portano il totale a 5.208. Il numero degli attuali positivi è di 24.899 con un decremento di 1.423 casi rispetto a ieri; i guariti sono 2.535. Negli ospedali i ricoverati sono 1.435, 3 in meno rispetto a ieri, quelli nelle terapie intensive sono 180 (+4). La distribuzione tra le province, vede Palermo con 431 casi, Catania 262, Messina 125, Siracusa 49, Trapani 108, Ragusa 26, Caltanissetta 64, Agrigento 49, Enna 34.