C’è un nuovo nastro tagliato e l’ennesimo brindisi lungo la “Strada degli Scrittori”: oggi è stato inaugurato il ponte ad arco San Giuliano, ultimo tassello del secondo lotto della SS 640, l’arteria che collega Agrigento a Caltanissetta e si innesta sull’A19 Palermo-Catania. Alla cerimonia – l’ennesima: è la sedicesima da quando, nel 2009, cominciarono i primi tagli di nastro – erano presenti il ministro Matteo Salvini, il presidente Schifani, l’AD di Anas Gemme e diversi sindaci del territorio.
Il nuovo ponte, lungo 170 metri e realizzato in acciaio corten, chiude un percorso da 28 km costato oltre un miliardo di euro. L’opera è definita “strategica” da Anas e Regione: migliora i collegamenti interni, riduce i tempi di percorrenza e valorizza l’intero corridoio viario nel contesto di “Agrigento Capitale della Cultura”. Secondo Schifani “in Sicilia c’è un risveglio delle infrastrutture, dell’attenzione delle istituzioni per questo settore. Un’attenzione che oggi trova il suo momento magico in questa inaugurazione, che non è casuale ma si inserisce in un progetto più ampio”.
Ma la Sicilia che oggi festeggia è la stessa che in altre zone rimane paralizzata. A pochi chilometri, lungo la SS 189 verso Palermo, si snoda un’odissea di cantieri infiniti, semafori e deviazioni. Emblematico – come riportato dall’edizione palermitana di Repubblica – è il caso del “ponticello Milena”, chiuso parzialmente da dieci anni. Dopo lunghissimi ritardi e l’annullamento del contratto con l’impresa appaltatrice, oggi si vedono solo le estremità del nuovo ponte sul fiume Platani. La CGIL denuncia i disagi quotidiani: sette semafori in pochi chilometri, lavori mai partiti e la viabilità ridotta a un percorso a ostacoli. Cosa c’è da festeggiare?