Già in passato Friedrich Merz ha dato prova di saper ingoiare il rospo restando glaciale ma stavolta, durante la lettura del primo scrutinio, una smorfia ha tradito il suo volto solitamente impassibile. Eletto alla guida dei Conservatori nel 2022 solo al terzo tentativo, dopo le brucianti sconfitte contro Annegret Kramp-Karrenbauer nel 2018 e Armin Laschet nel 2021, l’ex lobbista è già entrato a far parte dei libri di storia ancora prima di diventare capo del Governo federale tedesco: dal 1949 non era mai successo che un cancelliere non venisse eletto alla prima votazione. Il sorriso ipocrita che accompagna la sua elezione nasconde la consapevolezza del pesante avvertimento arrivato dal Bundestag. Basta una spinta, e si cade. È il peggior abbrivio che potesse avere il Governo formato dall’Unione (Cdu e Csu) e Spd in una riedizione della Grosse Koalition, grosse a parole ma nei numeri molto risicata. Dopo il passo falso che ha fatto calare il gelo nell’aula del Bundestag, il principale indice azionario tedesco, il Dax, è collassato, per poi recuperare man mano che le trattative tra i gruppi parlamentari e il soccorso dell’opposizione hanno spianato la strada a un secondo voto già in giornata, dall’esito annunciato. Un’accelerazione necessaria più per archiviare alla svelta l’incidente parlamentare e reprimere la reazione negativa della stampa internazionale e dei mercati, che per soddisfare l’urgenza di avere un cancelliere. Eletto alla fine con 325 voti. Continua su Huffington Post